DOTTORECOGRAFIA

DOCTORECHOGRAPHY

    DR. D.M. COMPARATO   

 

 

 

 

 

Sono di seguito riportate alcune delle domande che il Dr. Comparato ha ricevuto dalla Hot Line ecografica del portale "sosdonna" e le relative risposte . Su sosdonna potrai trovare inoltre numerosissime informazioni riguardanti la ginecologia e l'ostetricia nonchè altri archivi di "domande e risposte" inerenti ad altri aspetti della ginecologia e della ostetricia.

Ho effetuato l'ecografia Morfologica nella settimana 20+6. Premetto che Sia nella traslucenza nucale che nel tritest i valori erano tutti normali. Dalla morfologica risulta quanto segue: sesso maschile, D.B.P. 49, C.C. 184, D.T.C. 21.9, F.L. 33.7, C.A. 164, presentazione indif., placenta ant., liquido amniotico reg.,freq. card. fet. presente, movimenti fetali presenti, tono fetale regolare, quattro camere visual., stomaco visual., reni visual., viscica visual., rachide reg., arti sup. visual, arti inf. visual, trigono 5.8, orbite vis.. Ma nelle osservazioni finali si legge "si segnala lieve dilatazione dei bacinetti renali bilateralmente". Mi devo preoccupare? Si può fare qualche cosa ora? E' vero che nella maggior parte dei casi il tutto si regolarizza entro il nono mese di gravidanza? Se ciò non accadesse cosa accadrebbe al bambino e cosa si potrebbe fare?

Da un punto di vista più teorico che pratico, la ectasia della pelvi può rappresentare un segno di anomalia cromosomica o sindrome, però ripeto quando è condizione isolata assai raramente sussistono problemi. Al massimo, nel caso in cui persistesse, potrebbe trattarsi di un leggero restringimento della giunzione fra pelvi ed uretere, ma anche se questa evenienza dovesse verificarsi, il bambino non corre pericoli, non credo quindi debba preoccuparsi.

FACENDO L'ECOGRAFIA ALLA SETTIMANA 31+6 è RISULTATO QUESTO: AC 267 FL 62,1 HC 290 EFW 1764g VORREI SAPERE SE QUESTI VALORI SONO BUONI PERCHE A ME SEMBRA CHE PESI POCO INOLTRE IO SONO FUMATRICE.

Il peso è una misura derivata dalla biometria fetale, gravato da un ampio range di variabilità e quindi dal punto di vista pratico non ha nessun significato. Le misure per una 31 +6 settimana sono ai limiti bassi della norma. Occorre precisare però, che per stabilire la crescita di un feto, è fondamentale controllare le misure di tutta la gravidanza, soprattutto quelle della prima ecografia per poter stabilire se la gravidanza è iniziata prima o dopo rispetto a quanto atteso.

Sono attualmente alla 22° settimana e ho fatto ieri la morfologica (esattamente alla 22°+2gg) da cui è risultato un diametro biparietale di 59 mm e un femore di 39 mm. Il medico mi ha detto che il feto (maschietto) è un pò più grande del solito, c'è da preoccuparsi? Inoltre è risultata una lieve pielectasia bilaterale (DAP della pelvi 5,3 mm a sx e 4,3 mm a dx) che significa ciò? Mi aiuti la prego a capirci un pò di più. C'è rischio di anomalia fetale? Premetto che ho 30 anni e sono alla prima gravidanza.

Un feto con dimensioni lievemente superiori a quanto atteso, di solito rappresenta variante normale ( lieve anticipo della ovulazione o corporatura maggiormente robusta del feto). Ovviamente la glicemia materna dovrà essere normale. Una lieve pielectasia come reperto isolato, nella maggior parte dei casi non rappresenta nessun problema. Certo teoricamente può rappresentare l'unico segno di anomalia cromosomica o sindrome, però ripeto, in pratica quando non sono presenti altri segni ecografici di anomalia cromosomica, la pielectasia raramente, da sola, si associa ad anomalie. Spesso si ha una regolarizzazione nel contesto della gravidanza. Altre volte, seppur raramente, può comportare alla nascita un restringimento del giunto pielo-ureterale fra pelvi ed uretere, ma anche se per caso si verificasse questa situazione, non rappresenta evento preoccupante. Credo quindi che non debba preoccuparsi più di tanto, a patto ovviamente che abbia eseguito una ecografia dettagliata e precisa.

Ieri ho fatto l'amniocentesi e sembra che tutto sia andato bene, durante l'esame però si è verificato un contrattempo: inserita la prima siringa il liquido amniotico aveva un pò di sangue perché l'ago si era rotto, quindi è stata presa un'altra siringa ed è stato effettuato correttamente il prelievo. Il mio problema è questo: durante gli istanti purtroppo piuttosto lunghi, intercorsi tra il primo e il secondo prelievo (l'infermiera ha dovuto procurarsi un altro ago uscendo dalla stanza) è possibile che il primo ago sia stato lasciato inserito (ero troppo concentrata a mantenere la calma per osservare questo). Il bambino potrebbe aver rischiato di toccare l'ago? Se l'ago si è rotto, è possibile che ne sia rimasto qualche frammento all'interno?

Il prelievo di liquido amniotico durante amniocentesi standard (circa alla 16-17 settimana), dipende dalla posizione della placenta (una placenta anteriore rende di solito il prelievo un pò più indaginoso) e dalla tecnica utilizzata. Normalmente l'operatore inserisce sotto guida ecografica un ago di calibro ridotto inferiore al mm (di solito 22 gauge) in una tasca amniotica relativamente libera da parti fetali, seguendo in diretta l'esatto percorso dell'ago. La presenza di piccole quantità di sangue nei primi cc di liquido può per certi versi anche essere considerata normale (infatti i primi 2 ml di solito vengono scartati), in quanto l'ago bucando le membrane e la parete uterina, anche se minimo, causa un traumatismo. Una volta inserito l'ago (che dovrebbe essere libero, cioè senza dispositivi che lo legano alla sonda), si attacca la siringa all'ago con il tramite di un tubicino di gomma, e si aspira delicatamente il liquido. Essendo l'ago mobile, difficilmente il feto lo urta in maniera traumatica, e quindi con un po' di accortezza e di fortuna, di solito anche se possibili, i traumatismi da ago del feto sono relativamente rari. Altro elemento importante è che è assolutamente improbabile che l'ago si spezzi durante l'esame. Ci possono essere aghi difettosi che non aderiscono bene al tubicino o alla siringa, o con un mandrino difettoso ... ma non si spezzano. Quindi credo che neanche nel Suo caso possa essersi verificata una tale evenienza. Quindi, almeno da quanto posso dedurre dalla Sua mail, credo non sussistano motivi di reale preoccupazione. Volendo, può sempre farsi spiegare in maniera dettagliata dal personale che ha eseguito il prelievo, le motivazioni reali che hanno indotto l'operatore a cambiare l'ago e quindi, se ho ben capito, a reinserire una seconda volta l'ago stesso. Spero di averLa tranquillizzata e di esserLe stato di aiuto.

Ho 36 anni e sono alla 11+2 di gravidanza. Ieri sono stata dal ginecologo per un controllo e mi ha diagnosticato una malformazione morfologica dell'estremo cefalico (encefalomeningocele -exencefalia). Non mi ha dato speranze e mi ha
proposto il ricovero da oggi per tenermi sotto osservazione per 5 o 6 giorni. E' possibile che abbia sbagliato diagnosi visto che leggendo su internet questo tipo di problema è riscontrabile dalla 12° settimana. Le chiedo di darmi una spiegazione su questa malformazione che tra l'altro è molto rara. C'è forse una relazione con le precedenti gravidanze? In questi casi bisogna fare delle indagini preliminari per avere un'altra gravidanza?

La "exencefalia o acrania" è cosa differente dall'encefalocele e non sono sinonimi, ma occorre differnziarli. L'exencefalia non è in sostanza un difetto del tubo neurale, mentre l'encefalocele lo è come del resto l'anencefalia. L'exencefalia consiste in una mancanza totale o parziale della volta cranica associata ad un encefalo alterato ma presente. Nell'encefalocele esiste una apertura della volta cranica attraverso la quale erniano le meningi (meningocele) o l'encefalo stesso (encefalocele) o ambedue. La diagnosi di queste condizioni è condizionata dall'inizio dell'ossificazione della volta cranica (soprattuto per l'encefalocele), ossificazione che inizia alla 10° setttimana (con discreta variabililtà individuale). Nonostante esistano segni sfumati anche in epoche precedenti, diagnosticare un encefalocele prima della 10° può essere azzardato. Lo stesso vale per l'acrania. L'acrania di solito non è associata ad anomalie cromosomiche, anche se possono coesistere malformazioni in altri distretti, mentre l'anencefalia e l'encefalocele spesso sono associate ad anomalie cromosomiche oltre che a malformazioni. L'acrania (o exencefalia) isolata, non associata ad anencefalia, non ha una definita ricorrenza e quindi non dovrebbe ripresentarsi in successive gravidanze. I difetti del tubo neurale invece (anencefalia, encefalocele) presentano invece una certa ricorrenza. Alla 11° settimana è teoricamente possibile effettuare diagnosi (anche se cautamente) di acrania ed anche di encefalocele. L'attendibilità del reperto dipende dalla bravura dell'ecografista, dall'apparecchiatura utilizzata, dall'approccio impiegato (sovrapubico o transvaginale) e dalla posizione del feto. A volte ed in casi particolari, può essere davvero difficile se non impossibile differenziare l'exencefalia da altre malformazioni encefaliche anche se in genere la diagnosi ecografica è agevole. Nel Suo caso, mi auguro che si tratti di un falso allarme. Ad ogni modo nel caso in cui la diagnosi fosse confermata, consiglierei: Nel caso di aborto, un esame autoptico del feto. Consulenza genetica, esame cromosomico materno e paterno valutazione internistica materna completa, escludere la esposizione a sostanze tossiche (es: Vapori, sostanze volatili etc) e a farmaci potenzialmente pericolosi, assumere per circa due mesi prima del concepimento, dell'acido folico.

Ho fatto l'ecografia morfologica a 20 settimane + 5 gg ed i risultati sono stati i seguenti:

DBP = 47,2 (25°)
CC = 18 (50°)
CA = 15,4 (50°)
FEMORE DX = 30,5 SX = 30,3 (25°)
OMERO DX = 31,9 SX = 30,8 (25°)
TRIGONO = 0,7
CERVELLETTO = 21
CISTERNA MAGNA = 0,5

Il mio ginecologo ha detto che la gravidanza procede bene e che il bambino è un pò piccolino. Da lei vorrei avere conferma di quanto dettomi dal mio ginecologo ed in più vorrei capire cosa sono quei valori riportati tra parentesi (25° e 50°) e se va bene il fatto che siano differenti.

Dai dati che mi fornisce, le dimensioni del feto sono sostanzialmente regolari anche se alcuni parametri (es. il femore) corrispondono ad una epoca lievemente antecedente a quanto atteso. Per valutare correttamente la crescita di un feto è però necessario stadiare la gravidanza in epoca precoce (es. 8 settimana) in quanto molte gravidanze, fisiologicamente, iniziano con qualche giorno in anticipo oppure in ritardo. Non è escluso quindi che anche nel Suo caso, la gravidanza sia iniziata con qualche giorno di ritardo. Ad ogni modo qualche giorno in più o in meno il più delle volte ha scarso significato pratico. Ogni apparecchio visualizza i dati biometrici in maniera lievemente differente dagli altri. I valori cosidetti normali sono ottenuti basandosi sui valori di una popolazione normale e vengono espressi considerando un valore medio ma anche uno minimo ed uno massimo di normalità. In genere il valore minimo corrisponde al 5 percentile e quello massimo al 95. Probabilmente i valori riportati si riferiscono alla collocazione dei valori stessi nel range di normalità. Se vuole può consultare su Sosdonna.it, alcune monografie che trattano appunto della crescita fetale e del suo significato.

Che cos'è l" ecografia transvaginale, dosaggio beta-hcg ematiche?

L'ecografia transvaginale è una normale ecografia ma che si esegue inserendo una sonda, dello spessore di circa un dito, in vagina. In questo modo la qualità delle immagini è normalmente, nettamente superiore a quella ottenuta dalla via sovrapubica. La beta-hCG è una sostanza ormonale che viene prodotta dal trofobalsto nel momento in cui l'uovo fecondato si annida nell'utero e viene utilizzata principalmente sia come test di gravidanza che per monitorare la gravidanza nei primi due-tre mesi.

Mia moglie ha 31 anni. Ha eseguito un'ecografia alla 22° sett. di gravidanza dalla quale è emersa una dilatazione definita "borderline" del ventricolo cerebrale posteriore (1,02cm). La restante morfologia ecograficamente indagabile è risultata nella norma. La settimana successiva un'ulteriore ecografia ha confermato i valori della settimana precedente (ventricolo cerebrale posteriore monolaterale 9,8 mm). Ci è sta consigliata una RMN encefalo fetale + angio RMN, ed eventuale prelievo del sangue fetale. Siamo molto preoccupati. Vorremmo chiederle:

A cosa servono tali esami? Ci mettono al riparo da qualunque ipotetica malformazione? In base alla sua esperienza,e sulla scorta della letteratura disponibile di casi analoghi, quale è la percentuale di rischio e quali patologie si associano a tale tipo di riscontro ecografico?
In definitiva, se tutto venisse confermato dai prossimi esami, tale situazione è compatibile con un bambino (dimenticavo che è un maschietto) perfettamente sano?

Premetto che senza esaminare personalmente il caso potrei anche commettere errori di valutazione. Esprimerò ad ogni modo il mio pensiero in base a quanto da Lei riferito cercando di essere più preciso possibile. Un valore del ventricolo posteriore borderline in assenza di altri segni patologici a livello del feto (ecografie eseguite da personale esperto di terzo livello con apparecchiatura adeguata, controlli eseguiti anche in epoca precoce -es. la 12 sett. con eco transvaginale-) spesso rappresenta variante normale. Ovviamente il cervello andrà esaminato nei minimi dettagli per escludere eventuali segni associati (anomalie anatomiche, calcificazioni etc.) e dovranno essere anche normali i parametri materni inerenti ad eventuali infezioni. Una reale dilatazione dei ventricoli può riscontrarsi in un notevolissimo numero di condizioni e non sarebbe possibile in questa sede elencarle tutte. Tenga presente anche che la misura corretta del trigono cerebrale può variare in base alla esperienza dell'operatore quindi nei valori borderline a mio parere conta più l'impatto visivo in diretta che la misura stessa. Il prelievo del sangue fetale permette fra le tante cose di escludere infezioni fetali responsabili del quadro. A volte però possono verificarsi lievi dilatazioni ventricolari per fattori inspiegati anche in bambini perfettamente sani (es. stenosi congenita dell'acquedotto del Silvio). La RMN teoricamente dovrebbe fornire ulteriori indizi sulla anatomia. Tenga però presente che in condizioni favorevoli (ecogenicità della paziente, posizione favorevole del feto etc) l'ecografia, se eseguita con apparecchiature potenti, è in grado di fornire dettagliate informazioni sul cervello fetale e sulla anatomia fetale in toto. Da quanto mi ha detto non mi sembra che la situazione sia preoccupante (le premetto che sono un medico piuttosto pignolo nel mio lavoro e che cerco sempre di non lasciare nulla al caso). Ovviamente come le accennavo prima, esprimere un giudizio di buona attendibilità solo basandosi su delle misure può essere impossibile. Concludendo: se chi ha eseguito l'esame ha una grossa pratica di ecografia (si ricordi che anche nomi importanti potrebbero non essere idonei a valutazioni dettagliate ecografiche qualora non avessero dedicato buona parte del loro tempo e attività all'esercizio della metodica) seguite i consigli dati. In caso di dubbi motivati a riguardo dell'esperienza dell'operatore e della sua apparecchiatura, eseguite un'altra ecografia in altra idonea sede prima di procedere oltre.

Ho 32 anni, con una lunga storia di vaginiti ricorrenti da candida, che periodicamente ritorna; ho avuto anche una infezione da ureaplasma urealiticum, curata con antibiotici 2 anni fa. Circa 8 mesi fa ho avuto un aborto naturale spontaneo alla 5° settimana, senza necessita di raschiamento. Ora stiamo riprovando ad avere il nostro bambino, ma dopo 6 mesi di tentativi non e ancora successo nulla. Vorrei sapere: Le vaginiti da candida potrebbero essere causa di sterilita? L'infezione da ureaplasma urealiticum, debellata a suo tempo, puo ritornare ed essere concausa di un aborto? Inoltre l'ovulazione avviene all'incirca l'ultimo giorno in cui il muco è tipo albume d'uovo, oppure può avvenire anche dopo? Le chiedo questo perchè ho notato che il muco cervicale diventa via via più "acquoso" man mano che mi avvicino a metà ciclo e poi bruscamente ridiventa "appiccicoso" da un giorno all'altro.
Vorrei capire cosa indica questo cambiamento così brusco: dopo quel momento l'ovulazione c'è già stata o potrebbe essere ancora in corso?
Avendo un ciclo lungo e non sempre regolare di 32/33 gg, è consigliabile l'utilizzo di "Persona" per individuare l'ovulazione?

Le infezioni da candida sono molto frequenti e difficilmente influenzano la fertilità anche se teoricamente qualsiasi elemento che altera l'ambiente vaginale può causare difficoltà aggiuntive agli spermatozoi. Difficilmente la candida causa aborti. L'ureoplasma può se non curato causare aborti. Ci si mette al riparo da eventuali reinfezioni eseguendo un tampone nella fase di "programmazione" della gravidanza ed effettuando un trattamento antibiotico di "coppia" in caso di infezione. Il muco cervicale diventa filante proprio "a ridosso" della ovulazione per facilitare il cammino agli spermatozoi. Quando perde la sua filanza l'ovulazione è oramai avvenuta. Le ricordo che, seppur con notevoli variazioni individuali, il periodo fecondo è di circa 2-3 giorni prima della ovulazione e di 1, massimo 2 giorni dopo l'ovulazione. Metodi come il "persona" possono risultare utili per stabilire i giorni fecondi ed hanno il grande vantaggio di essere gestiti direttamente dalla paziente. Ovviamente non hanno l'attendibilità e la precisione che si ottengono effettuando il monitoraggio ecografico del follicolo.

Ho 37 anni e volevo chiederLe se le misure riscontrate durante la mia ecografia fatta a 23+5 sett. di gravidanza sono nella norma, poichè malgrado le assicurazioni dell'ecografista, continuo a pensare che sia piccolo rispetto all'età gestazionale.
Feto in posizione podalica:

BPD 54

CC 199,3

LO 37

LF 40

CA 182,3

Cervelletto 23

Trigono 6

Il valore di normalità di un dato reperto biometrico per ogni settimana presenta un valore minimo ed uno massimo. Nel suo caso siamo ai valori minimi. Ad ogni modo tutto potrebbe dipendere da un inizio tardivo di gravidanza. Per poter confermare tale ipotesi occorrerebbe controllare i valori biometrici delle primissime eco che dovrebbero essere anch'essi ai limiti bassi della norma.

Sono all'ottava settimana di gravidanza e ho 33 anni. Con l'ecografia si riesce sempre ad individuare l'eventuale sindrome di Down o altre malformazioni? Mi consiglia di fare la villocentesi o l'amniocentesi?

L'argomento riguardante le alterazioni cromosomiche e l'ecografia è trattato nel dettaglio nell'archivio di Sosdonna.it. Se vuole può consultarlo. Sintetizzando esistono dei segni ecografici che, se presenti, rendono maggiormente probabili alterazioni cromosomiche. Ad ogni modo in casi limite può anche non essere presente nessun segno anche in presenza di anomalia cromosomica. Esegua una ecografia transvaginale alla 11-12 settimana anche per valutare la translucenza nucale (cfr. articolo su Sosdonna.it). Una eco normale in tale epoca rende poco probabile una cromosomopatia, ma non la esclude del tutto. La decisione finale riguardante l'amniocentesi o altre metodiche affini, spetta alla coppia dopo che il medico ha illustrato le percentuali di rischio in base alla età ed al valore della translucenza nucale (uno dei tanti segni valutabili ecograficamente per la diagnosi di cromosomopatie).

Sono in gravidanza alla 33° settimana e 5 giorni, ho l'AFI generalmente tra 60 e 70, cioè alquanto basso come dice la mia ginecologa, il che mi precoccupa; ieri, mentre ero in ospedale per degli accertamenti, è successo che addirittura l'AFI è sceso a 50 per poi risalire da sè a 60 dopo circa 1 ora. I medici erano tutti preoccupati, ma nessuno mi ha saputo dire perchè l'AFI è così basso, e soprattutto perché scende repentinamente. Vi sarei molto grata se mi scioglieste questo dubbio.

Le cause che provocano riduzione del liquido amniotico sono tante e possono riguardare sia la mamma che il feto. Un corretto inquadramento richiede una valutazione accurata sia materna che fetale praticamente impossibile da effettuare in base alle notizie che mi fornisce. Posso dirLe però che in presenza di madre sana, in assenza di perdite liquide vaginali, con feto perfetto ecograficamente e con doppler regolare, spesso riduzioni del liquido amniotico non compromettono la gravidanza, a patto che si instauri un protocollo di stretta sorveglianza.

Vorrei gentilmente un parere in merito a quanto segue: alla 13° settimana di gravidanza ho effettuato presso uno specialista in ecografia una eco transvaginale dalla quale e risultata l'esclusione di possibilita di sindrome di Down e schiena bifida nonche altre anomalie rilevabili con tale esame. Il medico in seguito a questo esito mi sconsiglia di effettuare l'amniocentesi (ho 32 anni) in quanto risulterebbe in proporzione piu alto il rischio di aborto rispetto alla probabilita di rintracciare malformazioni rarissime, in considerazione del fatto che a livello familiare non ne sussistono. Sono nel dilemma se effettuare o meno l'esame.

Se per Lei l'ipotesi anche se remota di un bambino Down o con altra anomalia cromosomica dovesse essere assolutamente inaccettabile, esegua l'amniocentesi. In caso contrario lasci perdere.

Vorrei che desse un'occhiata alla ecografia che ho fatto venerdi scorso, alla 6+1 di gravidanza, per sentire il suo parere! La ginecologa dice che va tutto bene ... però sa com'è, sempre meglio due pareri di uno.
Che differenza c'è tra una ecografia ed una ecografia morfologica?
L'eco della 6+1 secondo lei va bene?
Potrei fare un pò di nuoto?
La ginecologa dice che nel primo trimestre non devo fare niente, però non capisco se è lei che usa troppe precauzioni, oppure se magari dall'ecografia ha visto che è meglio così (però a me ha detto che va tutto benissimo).

Premetto che dalle solo foto non si può esprimere un giudizio preciso in quanto rappresentano solo pochi "frame" di infinite sezioni che si effettuano durante l'esame in realtime. Da quanto si può vedere tutto sembra regolare. L'argomento inerente alla ecografia cosidetta "morfologica" è trattato, spero in dettaglio, in una mia monografia su "Sosdonna.it". Per rispondere alla sua domanda posso dirLe che nel linguaggio ormai corrente per ecografia morfologica si intende una ecografia di terzo livello cioè una ecografia che si propone uno studio dettagliato del feto. Generalmente si esegue alla 20 settimana, poco prima o poco dopo, epoca favorevole in genere per uno studio dettagliato fetale. In realtà ogni ecografia dovrebbe essere "morfologica" cioè dettagliata sin dalle prime settimane di gravidanza. Per eseguirla il medico deve avere competenza ed esperienza in campo ecografico e possibilmente un apparecchio di valore. L'apparecchiatura usata per ecografie endovaginali e sovrapubiche è la stessa, ciò che cambia è la sonda. Per ovvie ragioni non posso prevedere se la sua ginecologa possiede il giusto corredo di sonde e se esegue ecografie ostetriche in tutte le epoche. A mio parere in una gravidanza normale una sana, non competitiva e non stressante attività fisica non è controindicata, anzi è consigliabile anche se è pur vero che il primo trimestre è a maggior rischio di aborto. Quindi, sempre in una gravidanza normale, una nuotata ogni tanto, serena rilassante e senza stress a mio avviso non è controindicata anzi ...

Può essere pericolosa per una futura gravidanza una luce neon sulla testata del letto?

Direi di no. Ad ogni modo è sempre consigliabile ridurre al minimo il numero degli apparati elettrici ed elettronici nel luogo dove si vive e si dorme.

Ho 32 anni, sono alla mia prima gravidanza. Nel mese in cui è avvenuto il concepimento, ho avuto rapporti solo il 16° e il 17° giorno del ciclo (giorni dell'ovulazione, uso persona). Ho eseguito un'ecografia con translucenza nucale nella quale è risultato:

settimane ultrasuoni 11+3

CRL 49.0 mm

traslucenza nucale 1.6 mm

età madre 32 anni

rischi trisomia 21 legata all'età della madre 1:396

rischio trisomia 21 1:1244
Tutte le mie amiche e conoscenti che hanno eseguito la stessa ecografia ( a settimane 11+6 o 11+5) hanno ottenuto come valori della translucenza nucale numeri inferiori (0.6, 1.3, 0.8, ecc...).
Mi devo preoccupare anche se il risultato (1:1244) sembra abbastanza rassicurante?
Devo ora eseguire il tritest. So che si controlla la quantità di tre ormoni presenti nel sangue. Io prima di restare in attesa soffrivo di iperprolattinemia dovuta a stress e all'agitazione:
Ciò potrebbe ora influire sui risultati del tritest?
La mattina del prelievo sarò sicuramente molto agitata, ciò può influire sui risultati del test?
E' necessario effettuare il prelievo a stomaco vuoto?
Il giorno stabilito per il prelievo ho una lezione di nuoto, posso parteciparvi o l'attività fisica effettuata poco prima del prelievo potrebbe falsare il risultato del test?

Chiedo scusa per la risposta incompleta, ma mi era sfuggita la seconda parte. Non si preoccupi, come le ho già detto per la translucenza, che è perfettamente normale. Non si preoccupi neppure per il tri-test e se lo effettuerà sia preparata ad ottenere risultati dubbi anche con feto perfetto in quanto questo succede relativamente spesso. Non esagero nel dire che soprattutto all'epoca della introduzione del tri-test, ricevevo telefonate di mamme in lacrime che chiedevano una eco urgente in quanto il tri-test era risultato alterato. Per i dosaggi ormonali di solito non è necessario anche se preferibile, il digiuno completo. Anche i dosaggi ormonali effettuati per il tri-test non risentono di una modica attività. Certo non esegua sforzi notevoli prima dell'esame in quanto qualche interferenza in campo ormonale è sempre possibile. La pregressa iperprolattinemia da stress non creerà nessun problema. Teoricamente sarebbe sempre preferibile prima del prelievo far "riposare" sul lettino il paziente per circa mezz'ora, ma questo accorgimento non viene quasi mai utilizzato neanche quando è fondamentale (es. dosaggio della prolattina). Non si preoccupi quindi inutilmente.

Vorrei sapere se i seguenti parametri rilevati con l'ecografia della mia bambina (secondo figlio) possono essere indice di un "eccessivo" sviluppo, oppure di problemi o malformazioni, in quanto mi sono un po' preoccupata perchè ho visto che il diametro biparietale è cresciuto molto rispetto alle curve di crescita che sono pubblicate un po' dappertutto.

32 settimana DBP 80.7, LF 63.3, CC 296 e CA 285

34 settimana DBP 90 e LF 68

L'ecografista ha rilevato che un DBP pari a 90 è corrispondente a 35 settimane e 4 giorni, mentre la LF di 68 pari a 34 sett e 5 giorni. Ma non mi quadra il DBP.

In assenza di alterazioni anatomiche del cervello e del feto in generale ed in assenza di diabete gestazionale, riscontrare una crescita superiore alla norma (anche della sola testa) rappresenta evenienza comune e varianza normale. Tenga presente che riscontrare una settimana o 10 giorni in più o in meno rappresenta praticamente la regola nella pratica di ogni giorno. Se vuole consulti su "Sosdonna.it" la monografia "ecografia e crescita fetale". Troverà maggiori notizie sulle misure fetali e sul loro significato.

Scrivo per conto di una mia amica che al 4° mese di gravidanza ha scoperto (tramite ecografia) che il suo bambino è affetto da gastroschisi. Le hanno detto che con un semplice intervento chirurgico subito dopo la nascita si risolve tutto. Come possiamo saperne di più?

La Gastroschisi è caratterizzata da una apertura dell'addome con anse intestinali "erniate" attraverso l'apertura stessa. Difficilmente è associata a cromosomopatie ma sono possibili associazioni con altre malformazioni. Se ne deduce che è fondamentale un controllo morfologico accurato. In assenza di alterazioni associate, la chirurgia alla nascita generalmente è risolutiva. Quando parlo del rischio di anomalie associate, intendo eventuali alterazioni intestinali conseguenti alla gastroschisi stessa (alterazioni vascolari, malposizioni) e non anomalie in altri distretti che in caso di gastroschisi sono sempre possibili ma improbabili. Ad ogni modo rassicuri la Sua amica. Il problema è risolvibile.

Faccio uso dal 18 febbraio della pillola anticoncezionale Mercinol, prescritta dal mio ginecologo dopo un'apposita visita. Regolarmente dal primo giorno del ciclo ( lunedi') ho assunto il farmaco alle 23:00. Dall'ottavo giorno ho accusato dopo circa 6 ore dall'assunzione della pillola (5:30) una forte diarrea. Non sapendo cosa fare ho assunto un'altra pillola entro 12 ore dall'accaduto (precisamente alle 10:00) e poi ho ripreso regolarmente l'assunzione (martedì). Il mercoledi' mattina ho riaccusato un'altro attacco di diarrea e ho assunto la pillola normalmente alle 23:00, ma trascorsa nemmeno 1 ora si è verificato l'ennesimo disturbo intestinale. Quindi, nuovamente entro le 12 ore successive ho assunto la pillola. L'11° giorno (giovedi') ho assunto la pillola alle 23:00 ma dopo appena 20 minuti ho accusato diarrea. Voglio precisare che dopo questo attacco non ho assunto piu' la pillola entro le 12 ore ed ho ripreso la normale assunzione il giorno successivo. Inoltre in questi giorni, durante l'accaduto, ho avuto 1 rapporto col mio fidanzato. Mi devo preoccupare? Corro qualche rischio? Non so cosa fare e le chiedo un parere quanto piu' immediato in quanto ho il timore che le pillole non facciano l'effetto dovuto.

ll rischio è più teorico che pratico, quindi si tranquillizzi. Volendo esagerare esegua una ecografia transvaginale per valutare lo stato delle ovaie per escludere la presenza di corpo luteo che indicherebbe ovulazione avvenuta ed anche per escludere la presenza di eventuale follicolo dominante.

LA DATA DI INIZIO DEL MIO ULTIMO CICLO E' 10/12/01, AD OGGI HO AVUTO DEI RAPPORTI NON PROTETTI E DOMANI DEVO FARE UN' ECOGRAFIA PELVICA DI CONTROLLO. SE FOSSI INCINTA SI VEDREBBE GIA'?

Ecograficamente la diagnosi certa di gravidanza si effettua quando viene rilevata una camera ovulare. In assenza di camera ovulare visibile, in epoche precocissime, esistono dei segni di orientamento ecografici, ma non sono matematici. La visualizzazione della camera ovulare varia in base alla apparecchiatura usata, al tipo di approccio utilizzato (ecografia transvaginale o sovrapubica), e da gravidanza a gravidanza. Con eco transvaginale ad alta risoluzione in genere la camera è visibile fra la quarta e la quinta settimana, quindi nel suo caso dovrebbe visualizzarsi (ma non è detto). Con ecografia sovrapubica la visualizzazione ritarda di circa una settimana. Integri anche eventualmente con il dosaggio della BhCG plasmatica.

Ho avuto un aborto spontaneo. Si trattava della mia prima gravidanza ed ero alla 14 settimana di gestazione. Mi è stato detto che il feto era di 12 settimane, quindi la morte intrauterina risaliva a circa 2 settimane prima. Lo shock è stato grande, anche perché non avevo avuto alcun problema durante le 14 settimane, a parte qualche fitta al basso ventre. Ma niente che mi facesse immaginare o prevedere ciò che è successo. Questo è ciò che è stato scritto sulla mia cartella clinica: REPERTO MACROSCOPICO - Frammenti di placenta in aggregato cm 6x6x2 e feto macerato di cm 6 di lunghezza. REPERTO MICROSCOPICO - Placenta come nel primo di gestazione sede di estese aree infartuati, sclerosi e degenerazione fibrinoide dei villi coriali, calcificazioni e marcato aumento di nodi sinciziali. DIAGNOSI ISTOLOGICA/CITOLOGICA - Quadri associati di alterazioni placentari da morte endouterina del feto ed insufficienza vascolare placentare. Ho eseguito recentemente una isteroscopia dalla quale è emerso: - presenza di sub-setto - endometrio sincrono. Potrei conoscere il Suo parere? Ritiene che l'utero subsetto possa aver causato l'aborto o che possa esserci stato un problema di insufficienza vascolare della placenta? Le due cose potrebbero essere collegate? Sarebbe opportuno, in vista di un'altra gravidanza, rimuovere il subsetto? Oppure sarebbe il caso di provare ad avere un'altra gravidanza senza intervenire? In caso affermativo, quanto dovrei attendere prima di ricercare un'altra gravidanza? Ed inoltre la presenza di tale subsetto potrebbe influire sulla mia fertilità? Sarebbe opportuno che facessi degli altri esami?

Sono davvero addolorato per la brutta esperienza che avete affrontato. Purtroppo a volte, non si può matematicamente stabilire la causa di un aborto. I setti uterini quando sono piccoli generalmente hanno scarsa influenza sulla gravidanza. Diversamente quando sono dii discrete dimensioni possono causare aborto e/o infertilità. In questi casi si esegue intervento per via isteroscopica di resezione ed in genere dopo circa 5-6 mesi si può avere una gravidanza. Esegua degli esami internistici generali, ormonali completi, la ricerca di anticorpi anti lupus anticoagulante, una ecotransvaginale e dei tamponi vaginali completi e magari anche una colposcopia. Se sarà tutto normale ed il setto è piccolo, credo che potrà ritentare una gravidanza con ottime possibilità di successo. In caso contrario si prenderanno gli opportuni provvedimenti.

Ho effettuato l'ecografia morfologica essendo ormai alla 22,5 sett. in base alle ultime mestruazioni ma hanno riscontrato che la mia bambina è piccolina e quindi hanno detto che mi trovo alla 20 sett, hanno detto che non ci sono problemi ma le mie ansie sono sorte in quanto l'ecografia precedente effettuata il 27 novembre avevano notato che ero una settimana indietro ora addirittura due e mezza. Mi sono sorti tanti dubbi e tante paure e mi chiedo se possa essere normale.

Per una documentazione generale sulla crescita fetale, se vuole, consulti su sosdonna focus archivio la mia monografia dal titolo "ecografia e crescita fetale. Probabilmente nel suo caso non sussiste nulla di patologico. Ad ogni modo, per eccesso di cautela, verifichi mediante ecografia il tasso di crescita settimanalmente per una o due volte. Così si potrà avere un quadro preciso della crescita fetale. Non si preoccupi inutilmente. Ovviamente il suo medico, in base agli esami che già Le ha già prescritto, valuterà l'opportunità di riperterli o meno, sempre per eccesso di zelo.

Dal calcolatore gravidico del vs sito risulta che io ora sono nella 13+3gg quindi io credevo che il 20 Gennaio ero entrata nel 4° mese, anche perchè se come dice lei entrassi nel 5° mese il 20 Marzo non mi troverei con la data presunta del parto che dovrebbe essere 27 Luglio in quanto il 20 Luglio secondo i suoi calcoli entrerei nel 9 mese quindi un mese in più giusto?

Ho ripetuto i calcoli nel mio studio (al momento della sua prima mail mi trovavo in viaggio e calcolando mentalmente, posso aver "arrotondato" qualche valore, ma in definitiva la sostanza delle cose non cambia). In data odierna lei è alla 13,4 settimana con data presunta del parto il 27 luglio. Il 10-11 marzo inizia la 20 settimana (cioè il quinto mese). Le ricordo che il calcolo della gravidanza si effettua contando i giorni dal primo giorno della ultima mestruazione convertendoli poi in settimane. La cosiddetta eco morfologica la può eseguire indifferentemente tra la 20 e la 22-23 settimana quindi grosso modo dal 17 al 31 marzo. Ad ogni modo se fosse interessata a maggiori dettagli sulla ecografia e la gravidanza può consultare su sd focus archivio le mie monografie a riguardo.

Ho avuto l'ultima mestruazione l'8.10.2001 ma il concepimento è avvenuto, per certo, o il 25/26.10 o il 1/4.11.2001. Su questa base, ritengo di essere alla 13ma settimana di gravidanza. Nell'ultima ecografia sono state rilevate le seguenti misure: lunghezza vertice sacro 65 mm, TN 2.90 mm, DBP 21.50 mm, CC 78.80 mm, CA 62 mm, femore 10.2 mm, sulla base della misurazione della TN, l'ecografo mi ha consigliato l'amniocentesi alla 17ma settimana. Le sarei grata se potesse dirmi se le altre misurazioni del feto risultano nella norma.

Dalla data della ultima mestruazione la settimana dovrebbe essere la 16 ma in realtà in base alle misure il feto corrisponde all'incirca alla 12-13 settimana, probabilmente perchè la gravidanza è inziata dopo (rispetto a quanto atteso in base alla ultima mestruazione) e non perchè il feto non cresce.

L'ecografista mi ha detto che la bimba sta bene, pesa attorno a Kg.1.5 e che alla nascita dovrebbe arrivare indicativamente attorno a 2.8 o 3 Kg.(mi ha detto anche che probabilmente sarà lunga, ma questo non mi stupisce perchè io e mio marito siamo alti). Io mi sono un po' impensierita perchè frequento un corso di preparazione al parto e sentivo altre donne che a 31 sett. avevano bimbi che pesavano già intorno a 2 Kg. Inoltre confrontando i dati dell'ecografia con quelli dei grafici di riferimento e con quelli dell'eco di 21 sett. mi sembra di capire che sono sotto la norma. Le riporto i dati: 21 sett.: BPD 48, CC 184, LF 37, CA 155, 31 sett.: BPD 75, CC 275, LF 63, CA 215. A me sembra che sia cresciuta un po' poco. Lei cosa ne pensa? E' possibile che ci siano dei periodi in cui cresce di più e dei periodi in cui cresce meno? Secondo lei farei bene a ripetere l'ecografia in un'altra struttura?

Il peso fetale è una misura derivata da altre misure e quindi non aggiunge nulla al reale stato di crescita del bambino. Ha un ampio range di variabilità (a volte 400 gr in più o in meno) e sarà maggiore se le misure del feto saranno aumentate e viceversa. Ha solo il vantaggio di "tradurre" in un parametro ben valutabile da ognuno, diametri e circonferenze fetali spesso noiose e di non immediato impatto. I feti crescono armoniosamente anche se fino alla 36 settimana, viene privilegiata la crescita delle ossa lunghe e del cranio e dopo la 36 la crescita della circonferenza addominale. Inoltre gli stessi valori presentano un certo range di variabilità con intervalli normali costituiti da un minimo e da un massimo. In base ai dati riportati, in alcuni casi alcune misure pur essendo nel range di normalità, tendono al valore più basso ma nella maggioranza dei casi (NB: con anatomia e doppler feto placentari normali) questo non costituisce problema ma varianza normale. Dovrebbe controllare le primissime ecografie ... spesso la gravidanza inizia fisiologicamente con qualche giorno di ritardo.

Sono alla 7° sett. + 6 giorni e da una eco il mio ginecologo mi ha detto che in realtà l'accrescimento corrisponde ad una 7 settimana + 3. Ho 33 anni e mio marito 41 e sono alla prima gravidanza. Mi devo preoccupare? Devo fare ulteriori accertamenti?

Assolutamente no. In presenza di camera ovulare normale, embrione regolare e battito regolare, una differenza di pochi giorni non ha nessun significato, al massimo può significare che la gravidanza è iniziata un po' in ritardo, ma questo è un fatto fisiologico (quindi normale).

Ho 36 anni ed ho eseguito l'ecografia morfologica alla 20a sett.+5gg da cui sono risultati i seguenti valori: DBP 49mm, Circ.cefalica 184, Volta cranica integra, DTC 21 mm, Tutti gli organi visualizzati. Conclusioni: morfologia regolare. Ma nelle note è riportato "Trigono 9,5 mm". Sapendo che il limite è 10 mm mi sono allarmata. La informo anche che ho eseguito l'amniocentesi che ha dato esito normale in cariotipo femminile. Cosa ne pensa?

I trigoni cerebrali presentano dimensioni relativamente costanti nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. In effetti la maggioranza delle casistiche considerano 10 mm come valore massimo. Ad ogni modo più che la misura in sé (che può variare anche di uno o due mm in più o in meno a seconda dell'operatore e a seconda della potenza dell'apparecchiatura) è importante "l'impatto visivo" che in real time i trigoni stessi forniscono. Non posso fornire quindi un giudizio circostanziato. Da quanto però mi scrive ed in base alla mia esperienza quotidiana riguardante numerosi casi di trigoni segnalati come borderline e risultati poi perfettamente normali, mi sento di dirLe che non ha motivo di preoccuparsi. Inoltre se l'ecografista avesse avuto seri sospetti, avrebbe sicuramente affrontato l'argomento e Le avrebbe proposto uno stretto follow up.

Vorrei chiedere se durante le ecografie di "routine" durante la gravidanza è possibile vedere nel feto una malformazione come quella di Dandy-Walker. Se no quali sono gli esami da fare?

Quasi sempre si. Ovviamente esistono casi limite di forme poco evidenti che possono essere associate a valori della cisterna magna e a morfologia della fossa cranica posteriore quasi normali. In genere però, è una condizione ben diagnosticabile con ecografia. E' importante però anche che la paziente si sottoponga alle ecografie consigliate dal proprio ecografista di fiducia (e questa regola vale anche per tutte le altre malformazioni diagnosticabili). Sul numero di ecografie necessarie nel corso di una gravidanza, esistono vedute differenti.

E' meglio eseguire una ecografia addominale o transvaginale per visualizzare le ovaie?

Sicuramente l'eco transvaginale, che consente la visualizzazione di dettagli spesso non visibili dalla eco sovrapubica. Solo in alcuni casi caratterizzati da ovaie posizionate in alto, l'eco transvaginale potrebbe non visualizzarle correttamente. Ad ogni modo la cosa migliore è eseguire una ecografia sovrapubica con vescica a medio riempimento, seguita, dopo svuotamento vescicale, dalla valutazione intravaginale.

Recentemente ho avuto una gravidanza tubarica, l'ultimo ciclo l'ho avuto l'8 agosto e la prima ecografia l'ho fatta il 18 settembre. Il ginecologo che l'ha effettuata mi disse che ancora non si vedeva nulla, ma il 24 settembre in seguito ad una perdita di sangue consistente sono stata sottoposta a laparoscopia per asportare una gravidanza extrauterina. Il mio dubbio è se a distanza di così poco tempo è possibile che alla prima ecografia non si vedesse nulla, considerato anche il fatto che io avevo avvisato il medico di essere a rischio in quanto un anno fa mi era stata fatta una ricanalizzazione della tuba stessa poiche ritorta.

La visualizzazione di un dato reperto dipende sia dalla costituzione del soggetto (la cosidetta "ecogenicità") e sia dalla potenza dell'apparecchiatura usata, oltre ovviamente che dalla perizia dell'operatore. In campo ginecologico inoltre è importante se l'ecografia è effettuata dalla via sovrapubica oppure dalla via endovaginale; In questo ultimo caso la qualità delle immagini è nettamente migliore e quindi aumenta anche la possibilità di eseguire una diagnosi corretta. La settimana di gravidanza durante la quale è possibile visualizzare ecograficamente la camerta ovulare in cavità uterina, varia notevolmente da persona a persona. In genere si visualizza alla 6-7 settimana dalla via sovrapubica e alla 5-6 settimana dalla via endovaginale. Spesso però la gravidanza può iniziare con ritardo di alcuni giorni come conseguenza di una ritardata ovulazione o di impianto. In questo caso è frequente avere degli apparenti ritardi nella visualizzazione della camera ovulare stessa (per maggiori dettagli consulti se vuole su Sosdonna.it la mia monografia dal titolo: <<ecografia e gravidanza>>. Ad ogni modo la non visualizzazione della camera all'interno dell'utero alla 6-7 settimana presunta, ancor più se con eco transvaginale, in un soggetto con test di gravidanza positivo, impone un dosaggio seriato della BhCG plasmatica per valutare sia il suo valore oltre il quale la camera dovrebbe essere comunque visibile, e sia per monitorare l'incremento giornaliero, inferiore nella gravidanza extrauterina rispetto a quella normale. Un valore quindi di BhCG abbastanza elevato da essere compatibile con una camera visibile, in assenza di visibilità della camera stessa all'indagine eco, fa avanzare il sospetto di gravidanza extrauterina. In questo caso una ecografia transvaginale dettagliata può, ma non sempre, svelare l'impianto anomalo, nel qual caso si procederà di conseguenza. Nel caso in cui invece l'eco TV fosse normale, si può seguire uno stretto follow-up della gravidanza sia ecograficamente e sia con i dosaggi della BhCG nella speranza che la camera compaia dentro l'utero anche se in ritardo, il tutto in presenza di normali incrementi della BhCG. Ricordo che la visualizzazione di una camera ovulare intrauterina rende molto improbabile una gravidanza extrauterina in quanto è estremamente rara la associazione di una gravidanza normale con una in sede anomala. Ricordo inoltre che non sempre la gravidanza extrauterina evolve in rottura della tuba. In casi selezionati quindi può essere indicato uno strettissimo follow up e/o trattamenti alternativi all'intervento classico (es. iniezione di sostanze sotto guida eco o laparoscopica direttamente nella camera ectopica, etc).

Sono alla 12° settimana vorrei chiederle se l'esame della Translucenza Nucale è opportuno farlo nonostante il mio ginecologo dica di aspettare l'ecografia morfologica alla 16 settimana, il mio problema è che mi sembra di aver capito che la T.N. debba essere effettuata entro la 13 settimana.

Se vuole, può leggere su Sosdonna.it la mia monografia dal titolo "ecografia e translucenza nucale". La translucenza nucale (da eseguire preferibilmente con eco transvaginale), si basa sulla misura dello spessore nucale dell'embrione-feto. In caso di anomalie cromosomiche, soprattuto S. di Down, il valore dello spessore potrà essere maggiore, ma solo transitoriamemente. Per questo l'epoca migliore per effettuare la translucenza nucale è compresa fra la 9 settimana e la 11 settimana. Alla 13 settimana l'eventuale inspessimento potrebbe essere già sparito ... In base allo spessore viene calcolato, in percentuale, l'aumento o la diminuzione del rischio di sindrome di Down rispetto al rischio stesso calcolato tenendo conto della età della paziente. L'ecografia transvaginale per la misura della translucenza, ha inoltre lo scopo di valutare il bambino nei minimi dettagli al grado di differenziazione raggiunto. L'eco transvaginale infatti consente dettagli nettamente superiori nel primo trimestre, rispetto alla ecografia sovrapubica. La translucenza nucale si eseguiva anche dieci anni fa, almeno da ecografisti di terzo livello. Ora è diventata di moda, anche perchè la casistica medica a riguardo è nettamente aumentata. In altre parole, al di là di valutazioni numeriche e statistiche che in definitiva non cambiano secondo il mio parere la sostanza delle cose, la valutazione dello spessore nucale è parte integrante di un normale ecografia ostetrica transvaginale in epoca precoce. Se lo spessore nucale sarà regolare, tutto OK! Nel caso in cui fosse aumentato (valori normali da 1.5 a 2.5 mm a seconda degli autori, ma oltre alla misura in se stessa è anche importante l'impatto visivo in real time), aumenterà considerevolmente il rischio che il feto possa avere una anomalia cromosomica ed in questo caso si potrà discutere della opportunità di una amniocentesi. Essendo Lei molto giovane, il suo rischio in base all'età per s. di Down è basso, quindi non deve preoccuparsi. Ad ogni modo può essere sempre consigliabile eseguire una eco transvaginale per una migliore valutazione della anatomia fetale, oltre che per la misura della TN.

Da un po di tempo ho dei dolori al basso ventre, questo mi porta spesso a urinare anche con bruciore. Credevo si trattasse di cistite e ho assunto diversi antibiotici, che non sono però serviti a nulla. Il medico mi ha detto di consultare un ginecologo perchè potrebbero esservi problemi alle ovaie ad esempio. E' possibile? Lei cosa mi suggerisce?

I dolori al basso ventre sono estremamente frequenti e possono essere causati da moltissime condizioni. Per poter esprimere un giudizio circostanziato occorrerebbero dei dati che Lei non mi ha fornito, es età, numero di eventuali gravidanze, eventuali interventi chirurgici addominali subiti, sede esatta del dolore, eventuale irradiazione, entità del dolore, caratteristiche del dolore (es. a trafittura, continuo, a spasmo etc), rapporto del dolore con il ciclo mestruale etc. Quello che posso consigliarLe in generale, è di eseguire urinocolture oltre che per i germi comuni (ricercati nell'urinocoltura di routine), anche per actinomiceti, funghi, micoplasmi, BK, oltre che un protocollo generale di esami di sangue, e feci. Fondamentale è l'esecuzione di una ecografia addominale completa (includendo anche lo studio dell'intestino), di una colposcopia, e di tamponi vaginali ed esame a fresco del secreto contenuto in vagina. Dopo avere valutato attentamente i sintomi, l'ecografia e gli esami, ci si potrà fare una idea abbastanza veritiera della eventuale causa responsabile del dolore. Tenga presente che a volte anche lo scoppio di un follicolo (evento fisiologico), può causare dolore intenso al basso ventre. Una ecografia pelvica accurata, ancor meglio se mediante eco transvaginale, potrà escludere o evidenziare la maggioranza delle cause di dolore al basso ventre.

Grazie all'inseminazione intrauterina su ciclo spontaneo sono finalmente rimasta incinta. La data dell'ultima mestruazione è il 22/09, mentre le inseminazione sono state fatte il 4 e 5 ottobre. Il 5/10 il follicolo risulatava appena scoppiato. Abbiamo eseguito due dosaggi delle Betahgc a distanza di una settimana e risulatavano perfetti. La prima ecografia a 5 sett. + 3g evidenziava il sacco gestinale normo impiantato il sacco vitellino. Ieri a 6 sett. +5g ho eseguito un'altra ecografia in cui si vede un embrione di 3,2 mm con normale attività cardiaca. L'ecografista mi ha però detto che il quadro corrisponde a una gravidanza di 5/6 settimane, qualche giorno in meno rispetto alla mia età gestionale, ma che è tutto a posto. Visto però la quasi certezza della data del concepimento, sono molto preoccupata che l'embrione non cresca nel modo giusto. Le chiedo quindi se la lunghezza dell'embrione è compatibile con le date dell'inseminazione? E secondo lei tutto procede nel modo giusto?

In effetti le dimensioni embrionali sono compatibili con 5-6 settimana. Credo però che non debba al momento preoccuparsi in quanto qualche giorno in più o in meno rispetto alla epoca attesa, generalmente non hanno grosso significato, considerando anche la variabilità di sviluppo dell'embrione a parità di epoca di fecondazione. Inoltre una ecografia regolare con sacco vitellino secondario regolare, un embrione con battito regolare e non rallentato, una camera regolare per morfologia ed impianto, sono tutti elementi che depongono per normalità. Con serenità quindi esegua controlli settimanali eventualmente associati a monitoraggio della BhCG.

Devo fare una isterosonografia per vedere bene la situazione del mio mioma, perche' non si capisce bene dove sia, mi hanno detto che e' un esame molto fastidioso e mi hanno consigliato di non andare da sola, è vero?

La isterosonografia consiste nell'eseguire una ecografia dopo avere introdotto in cavità uterina, tramite un catetere idoneo, della soluzione fisiologica. Utilizzando questo accorgimento, saranno maggiormente visibili, rispetto alla ecografia standard, anche transvaginale, patologie come fibromi sottomucosi, polipi, o ispessimenti endometriali. In genere l'esame è ben tollerato (a differenza della isterosalpingografia che spesso risulta fastidiosa anche perchè si utilizza al posto della soluzione fisiologica, del mezzo di contrasto che può essere mal tollerato dalla paziente). La tollerabilità dipende poi anche dalla reattività del singolo paziente. Ad ogni modo eseguendo l'esame con tutti gli gli accorgimenti del caso, essendo il catetere sottile e la quantità di liquido da inserire in cavità minima, solo occasionalmente si crea disagio nella paziente. Non dovrebbero quindi esserci problemi di nessun tipo. Non conoscendo però la Sua reattività a manovre strumentali, anche se minime, è sempre consigliabile farsi accompagnare, ma questo vale a volte anche per procedure non invasive.

Ho effettuato una visita ginecologica con ecografia TV il 19° giorno del ciclo. Il ginecologo mi disse che l'ovulazione era già avvenuta. Il ciclo poi è comparso il 33° gg e i conti non mi tornano, ma a parte questo volevo sapere da che cosa si capisce che l'ovulazione è avvenuta? E' un dato certo? Si vede il corpo luteo? Nel caso in cui avvenga la maturazione del follicolo ma all'interno non c'è alcun ovulo, si vede lo stesso il corpo luteo?

Il corpo luteo rappresenta la struttura che sostituisce il follicolo, di solito dopo lo "scoppio" del follicolo stesso. Il corpo luteo, soprattutto con ecografia TV, è quasi sempre ben visibile, ancor di più utilizzando il color doppler che evidenzierà, dopo poche ore dalla sua formazione, un tipico anello vascolare con flusso a bassa resistenza. Occasionalmente può capitare che un follicolo si trasformi in corpo luteo senza che avvenga la ovulazione e la fuoriuscita dell'ovulo. Questa situazione configura il quadro della "luteinizzazione del follicolo, caratterizzato da un assetto ormonale praticamente identico a quello ottenibile dopo lo scoppio follicolare. Ecograficamente, effettuando monitoraggi seriati, si noterà in questa eventualità, un follicolo che invece di scoppiare continuerà a crescere presentando spesso un alone vascolare caratteristico per corpo luteo. La presenza di un corpo luteo caratteristico significa in pratica (luteinizzazione follicolare a parte), ovulazione con quasi matematica certezza. Un follicolo dominante perfettamente rotondo o anche lievemente ovale, con aspetto "in tensione", che cresce nell'arco dei giorni correttamente, di solito rappresenta un follicolo di "buona qualità" contente cioè un ovulo idoneo. A volte però, soprattutto ma non esclusivamente, per follicoli atonici, con crescita atipica, l'ovulo contenuto potrebbe essere non particolarmente adatto per il concepimento. La "qualità" dell'ovulo non può quindi essere determinata direttamente ecograficamente, ma solo indirettamente (con un ampio range di variabilità) in base ai segni indiretti prima considerati.

In seguito ad ecografia mi è stato riscontrato l'ovaio sinistro micropolicistico. Potrei sapere di cosa si tratta, cosa dovrei fare e se può avere conseguenze in gravidanza? L'eco mi è stata fatta in quanto ho dei dolori in corrispondenza dell'ovaio suddetto ed inoltre ho attualmente un'infezione mista (candida e trichomonas). Tale infezione può essere la causa del dolore? Il mio ciclo è di 28-30 giorni. Mi sono state prescritte le cp di venosmine forte in quanto può dipendere da un problema di circolazione (mamma soffre di vene varicose) vorrei un suo parere anche su questo.

La invito, se vuoLe, a leggere su Sosdonna.it la mia monografia dal titolo: "ecografia ed ovaie micropolicistiche" che affronta l'argomento, spero in maniera esauriente. Se dovesse avere comunque dei dubbi, può sempre riscrivermi. La micropolicistosi in genere non causa problemi alla gravidanza. A volte potranno esserci (ma non è obbligatorio) cicli senza ovulazione e questo potrebbe interferire con il concepimento, ma anche nella ipotesi di questa eventualità, c'è sempre un rimedio. Inoltre avendo il ciclo regolare (anche se ciclo regolare non significa necessariamente ciclo ovulatorio), probabilmente Lei non avrà mai questo tipo di problemi. Altre volte, essendo la policistosi associata a squilibri ormonali di varia entità a seconda dei casi, potrebbe essere necessario somministrare all'inizio di gravidanza del progesterone nel caso in cui fosse documentata una sua eventuale reale carenza. Quindi può stare tranquilla. Volendo approfondire la cosa, può eseguire comunque dei dosaggi ormonali seriati ed effettuare in contemporanea il monitoraggio ecografico del follicolo. Le consiglio: In quinto - sesto giorno del ciclo: Estradiolo, progesterone, 17 OH progesterone, androstenedione, testosterone, diidrotestosterone, FSH, LH, Dea, Deas, prolattina, Cortisolo, FT3, FT4, TSH, anticorpi antitiroide, glicemia. Ripetere gli esami in corsivo (NB: Le date riportate saranno adattate in base al risultato del monitoraggio del follicolo) al 9, 12, 14, 18, 24, 28 giorno. Le infezioni vaginali possono causare dolore pelvico. In questo caso curando l'infezione il dolore dovrebbe gradualmente ridursi. I farmaci venoprotettori possono avere una qualche utilità in caso di varicocele pelvico (plessi venosi periuterini maggiormente congesti). Il varicocele pelvico si diagnostica con la ecografia e può essere completamente asintomatico, oppure causare "senso di pesantezza pelvica".

A gennaio di due anni fa ho avuto un'infezione da Candida. Mi è stata curata però il dott. mi ha prescritto anche la pillola Diane in quanto presentavo sul viso qualche brufolo e avevo peluria sul viso (di meno) su gambe e braccia (di più). Premetto che tale prescrizione è avvenuta senza fare prima alcun tipo di esame. Da allora sono iniziati i miei problemi. Infezioni da Candida più frequenti fino ad arrivare ad oggi e poi anche dopo la guarigione (accertata da tamponi) avvertivo bruciore durante la minzione e non solo anche dolore al tatto e non solo all'esterno della vagina. Per "risolvere il problema" mi sono state prescritte candelette di Normogin e lavande di acqua e bicarbonato anche per 15-20 giorni in quanto mi era stato detto che la candida aveva alterato la flora vaginale e così si risolveva il problema. Ma puntualmente dopo un pò di tregua o tornava l'infezione o il bruciore (anche il mio fidanzato ha assunto le cp per combattere l'infezione). In conclusione ho utilizzato tante candelette e fatto lavande fino Giugno 2001 quando mi è tornata la candida. Ho rifatto la solita cura che mi ha guarita. Però a Settembre sono stata male perchè ho avuto forte rossore, prurito e bruciore così ho deciso di cambiare ginecologo perchè non mi sentivo più soddisfatta dal precedente. Il nuovo dott. ha detto dopo la visita che stavo rovinata e abbiamo iniziato la cura. Ma ancora oggi 25 nov. 2001 sto sotto cura in quanto il dott. ha detto che le forme miste di infezione sono quelle più dure da sconfiggere e che la cosa si era un pò cronicizzata. Io ho un pò paura perchè ho letto che queste infezioni possono portare sterilità e dato che ancora devo sposarmi e quindi avere un figlio mi preoccupo. Sono due anni che non vivo più sto spendendo tanti soldi fra lavande e ovuli e sono stanca sia fisicamente che mentalmente. Il fattore psicologico può secondo lei influire sulla mia guarigione? Io credo che i miei guai siano iniziati con la pillola Diane, lei cosa ne pensa?

La pillola non dovrebbe interferire con le candidosi vaginali (a meno di casi particolari), anzi fornisce una certa protezione contro le infezioni pelviche (a differenza dei trattamenti antibiotici protratti). Sicuramente le infezioni recidivanti costituiscono un problema sia per il medico che per la paziente. Il primo passo costituisce in una diagnosi precisa, identificando eventuali associazioni di germi. Occorre fare quindi, una colposcopia, un esame a fresco del secreto contenuto in vagina, tamponi vaginali per germi comuni, funghi, actinomiceti, micoplasmi, clamidia; indagini per gonococco etc. Una volta appurati con precisione lo stato del collo uterino (mediante colposcopia), e i germi implicati (mediante i tamponi e l'esame a fresco) si potrà scegliere un trattamento idoneo (anche per via generale e non solo vaginale) che dovrà sempre essere rivolto anche al partner. Questo perchè infezioni trasmesse dalla donna all'uomo potrebbero non essere evidenti nell'uomo stesso, che potrà reinfettare ad un successivo rapporto. Questo è un fatto molto importante. In caso di infezioni recidivanti protratte, potrebbe essere utile effettuare degli esami che testino la normalità del sistema immunitario ed effettuare esami di routine (come per esempio la glicemia), anche se disturbi della immunità in genere causano infezioni in vari distretti e non solo vaginali. Lo stato mentale del paziente influisce sicuramente sulle malattie, sui sintomi. Non si preoccupi per la sterilità ... Non è frequente che la candida causi flogosi pelviche (a differenza della clamidia). Ovviamente però dovrà con serenità cercare di risolvere il problema.

Mi hanno riscontrato l'utero retroverso, cosa che alle normali visite ginecologiche non mi avevano mai riscontrato. Ora quello che desidero di più al mondo è un figlio e l'anno prossimo era mia intenzione averne uno. Questo utero retroverso può essere un problema? Può creare problemi in fecondazione, gravidanza e parto?

Si tranquillizzi ... L'utero retroversoflesso (come unico rilievo di una ecografia normale) non le causerà nessun problema. Durante la gravidanza, l'utero gradualmente risalirà ed alla 14 -15 settimana sarà indistinguibile da un utero originariamente normoversoflesso (solo in rari casi di retroversoflessione fissa potrebbero verificarsi problemi). Inoltre molte persone presentano l'utero estremamente mobile con il risultato di alternare retroversoflessione a normoversoflessione anche nell'intervallo di tempo di minuti. Mi creda, non ha motivi per preoccuparsi.

Ho effettuato un ecografia, sono in gravidanza alla 15+4 settimana in base alle ultime mestruazioni ma in 14+4 secondo l'ecografia vi chiedo se gentilmente in base alle misure del mio bambino e secondo le settimane di gestazione in cui mi trovo tutto proceda bene.BCF pres., MAF pres., CRL 84, DBP 29, CC 115, femore 17.

Probabilmente la gravidanza è iniziata in ritardo ... nessun problema. Per maggiori dettagli, se vuole, consulti la mia monografia dal titolo "ecografia e crescita fetale"

Tutto bene fin d'ora calcolando la paura superata di una minaccia d'aborto al quinto mese, ora alla 30+4 settimana di amenorrea, la fatidica ecografia di controllo. Settimana di gestazione stimata 31+5: diametro biparietale cm. 8.2, OFD 10.7, circonferenza cefalica 30.0, APD 9.6, TAD 8.5, circ. addominale 27.6, lunghezza femore 6.0, peso stimato kg. 1.860. Le chiedo cortesemente spiegazioni in merito a due problematiche che non mi faranno dormire fino a gennaio (data presunta del parto che avverrà con cesareo in anestesia epidurale come il primo). Centile per l'amenorrea 71° (che significa)? Inoltre mi hanno segnalato la presenza di un setto amniotico incompleto in sede istmica e quindi un ulteriore controllo tra 3 settimane, nelle ecografie precedenti non si era notato nulla ed ora salta fuori quel doppio cunicolo.

L'epoca ecografica, quella calcolata in base alle misure del feto, deriva da un campione di popolazione ritenuta normale, e viene calcolata in automatico dalla apparecchiatura ecografica. Esistono anche delle tabelle che considerano un valore minimo ed una massimo di "normalità". In genere il valore minimo normale corrisponde al 5 percentile, il massimo di normalità al 95 percentile. Per esempio alla 31 settimana il valore minimo normale per il Diametro Biparietale (DBP) è di 77 mm (5 percentile) ed il massimo di 90 mm (95 percentile). Il valore al 71 percentile significa che al momento il feto è un po' più grande e si colloca ai limiti alti della normalità. Tutto questo è comune e quasi sempre senza significato. Se il feto già dalle prime settimane era già un po' più grande, probabilmente la gravidanza è iniziata prima (vedere SD focus : Ecografia e crescita fetale). In caso contrario, in assenza di tendenza diabetica materna e di altre patologie obiettivabili, il bambino potrà risultare più grande o per costituzione o anche perchè la mamma si alimenta troppo. Riguardo al secondo quesito, purtroppo posso darLe, non avendo eseguito l'ecografia, solo una risposta generica. Spesso piccole settazioni intrauterine incomplete, causate da presistenti briglie aderenziali intrauterine, non causano problemi. In genere sono subito visibili, anche in epoche precoci di gravidanza. Di contro esistono numerose "false immagini" che simulano un setto. La loro visualizzazione e corretta interpretazione dipende dalla esperienza dell'ecografista (e dal numero di ecografie eseguite dalla paziente ... vedere su SD archivio "ecografia e gravidanza, come, quando, perchè). Purtroppo anche dalle foto spesso non si può dedurre molto, in quanto l'ecografia è una metodica "in tempo reale" ed è fondamentale ciò che si vede durante l'esame stesso angolando opportunamente la sonda e fugando così eventuali dubbi diagnostici, quando possibile. Le foto sono solo un "frame" sicuramente utile e suggestivo, ma non sufficiente per esprimere un giudizio diagnostico. Ad ogni modo non credo che dovrebbe preoccuparsi più di tanto, considerando anche che effettuerà un cesareo e quindi eventuali presunti ostacoli alla progressione, si ridimensioneranno per importanza. Questo è ciò che posso dirLe in base ai dati che Lei mi ha fornito.

Ho 31 anni e sono alla 31° settimana di gravidanza. Il giorno 08/10/01 mi sono sottoposta ad una ecografia e vorrei sapere se i risultati della biometria fetale rientrano nella norma: DPB 78, DFO 101, CC 281, DAT 89, DAAP 77, CA 261, LF 61, LO 57, P.I. Art. Omb: 0.740, Art. car. int.: 1.330, A.O./A.C.I.: 0.556, E.D.F.: pos. in stato di quiete. Il medio del piede più lungo dell'alluce può essere spia di qualche malformazione?

Dalle dimensioni riportate, il bambino presenta una epoca ecografica di circa 29-30 settimane. Ad ogni modo per maggiori particolari Le consiglio di leggere su sosdonna la mia monografia dal titolo "gravidanza e crescita fetale". Da quanto mi risulta, una maggiore lunghezza del terzo dito del piede non è un markers di anomalia cromosomica (lo sono invece per esempio il primo dito rialzato rispetto agli altri, il primo dito distanziato dagli altri etc, l'arco plantare convesso invece che concavo etc). Nonostante che particolarità anatomiche possano essere in casi rari associate a displasie scheletriche o rare sindromi, ritengo che in presenza di ecografia di terzo livello normale, un terzo dito un pò più lungo possa essere ragionevolmente considerato varianza costituzionale.

Oggi ho controllato quanto ecografie ho fatto in tutto e mi sono un po spaventata: ne ho fatte ben 13. So che le ecografie sono del tutto innocue, però so anche che in genere in gravidanza se ne fanno circa 3. Non è che questo numero elevato potrà aver dato qualche conseguenza al feto?

Nessun problema ... Tre ecografie sono insufficienti ...

Siamo una coppia al primo figlio. Io ho 27 anni e mia moglie ne ha 25. Alla 21 settimana (ultima mestruazione il 25 maggio) di gravidanza mia moglie si è sottoposta all'esame ecografico strutturale (il 12 ottobre). L'esito di questo esame è stato il seguente: E' presente arteria ombelicale singola: in una sezione trasversa del cordone si osserva la presenza di soli due vasi di calibro pressochè uguale da riferire a vena ed arteria ombelicale. La biometria fetale è regolare per l'epoca. L'anatomia fetale esplorabile in tale epoca è regolare. La placenta è normoinserta e presenta regolare ecostruttura. Il liquido amniotico è regolare per quantità. Le flussimetrie uterine sono regolari ed indicano una corretta invasione trofoblastica. Le flussimetrie fetali sono regolari ed indicano una regolare emodinamica feto-placentare. Si segnala un mioma di 23mm della parete uterina anteriore, intramurale, non previo. Da i vari rilevamenti leggo leggermente più grande la misura del "Diametro trasversale cervelletto" (24.5 mm mentre dalle tabelle che ho letto dovrebbe essere 20mm con tolleranza 2mm in + o -), mentre la circonferenza cranica è normale (176 mm). Al momento l'ecografista non ha rilevato anomalie strutturali a nessun organo interno e esterno. Però noi vorremmo sapere cosa può comportare l'arteria ombelicale singola. Potrebbero esserci problemi per il bambino? Ci consiglia di fare qualche esame specifico? Cosa possiamo fare?

I feti con arteria ombelicale unica hanno una maggiora incidenza di ritardo di crescita, parto pretermine, problemi neonatali e alterazioni anatomiche e cromosomiche. Anche la inserzione marginale o velamentosa del funicolo è maggiormente frequente. Si tratta però solo di un aumento percentuale variabile da casistica a casistica (circa sette volte maggiore rispetto ai feti con funicoli con due arterie). Nonostante una normalità ecografica (esame di terzo livello) conferisca una indubbia tranquillità, l'unico esame che potrebbe escludere anomalie cromosomiche è l'amniocentesi o la funicolocentesi (prelievo del sangue fetale dal funicolo). Ad ogni modo spesso il feto è normale. Considerando la sua giovane età e la normalità ecografica (che dipende dall'esperienza dell'operatore e dalla apprecchiatura utilizzata), molto probabilmente non avrà problemi. Ad ogni modo spetta solo a Lei e a Suo marito una volta informati dei possibili rischi, decidere se accettarli o se eseguire una valutazione dei cromosomi fetali. Se la può consolare, la quasi totalità delle gravidanze con arteria ombelicale unica da me osservate in oltre quindici anni di ecografia, erano gravidanze con feti normali.

Ho 32 anni ed ho la CANDIDA! L'ho trasmessa al mio partner? Cosa dobbiamo fare? Dovrà effettuare un trattamento antifungino insieme al suo partner, anche se quest'ultimo non è sintomatico (negli uomini spesso la infezione è silente).

Spesso è sufficiente, se eseguito regolarmente, il solo trattamento topico (creme). Si rivolga quindi al suo medico o al suo ginecologo per la cura.

In gravidanza ho fatto 7 ecografie: 5 settimane - embrione compatibile con l'epoca di amenorrea. 8 sett - compatibile. 12 sett - compatibile. 16 sett (eco per amniocentesi) mi si dice che é troppo piccolo, 14 o 15 sett massimo. 31 sett - viene misurato i feto, compatibile con la 30 sett 31 sett (rifaccio eco privatamente) compatibile con 31 sett 39 sett durante il profilo biofisico chiedo di misurare la cc per una approssimazione di peso, mi dice che é un feto di circa 2,7 2,8 kg e che potrà arrivare a 2,9 3,00 kg al momento del parto alla 42 sett é nata una bimba di soli 2,350 kg. Come mai le ecografie non hanno mai rivelato una tale differenza?

Il peso fetale è una misura approssimativa calcolata o mediante tabelle o direttamente dall'apparecchiatura ecografica valutando i vari parametri biometrici. Di solito implica un errore in più o in meno anche di 400 grammi. Inoltre nonostante i punti di repere per effettuare le misure siano standardizzati, non è infrequente riscontrare diversità fra vari operatori. Per maggiori dettagli, se vuole, può consultare, sempre su Sosdonna.it, la mia monografia dal titolo: "ecografia e crescita fetale".

Il valore delle BETA-HCG EMATICHE in data 20 luglio era 36.735 mUI/ml. Durante l'ultima ecografia, in data 23 agosto, mi è stato detto che l'embrione misurava 4,1 cm e che tutto procedeva bene. Accusavo però dei dolori nella parte bassa dell'addome. Il ginecologo diceva che si trattava di normali dolori in gravidanza. Il 22 Settembre, in seguito a forti dolori e perdite di sangue, mi sono recata in ospedale dove, dopo ecografia, mi hanno detto che non c'era più battito cardiaco. Dalle dimensioni dell'embrione, circa 5 cm, mi è stato detto che era morto da circa tre settimane. Mi è stato fatto un raschiamento durante il quale i medici hanno rilevato uno "scalino" nell'utero. Cosa potrebbe essere questo "scalino"?

La revisione della cavità uterina o raschiamento, viene eseguito in genere con una curetta smussa (e / o altri strumenti) inserita praticamente alla cieca. Probabilmente l'operatore ha percepito un ostacolo superabile durante l'inserimento ed i movimenti. A volte si tratta di sensazioni legate ad un non perfetto allineamento del canale cervicale o della cavità, altre volte si tratta di fibromi sottomucosi , polipi, o irregolarità cicatriziali. Ovviamente non posso essere più preciso in quanto non precisa la sede dello "scalino". Che esami, e quando, dovrei effettuare per approfondire la questione? Per questa problematica una ecografia transvaginale è di solito sufficiente. In caso di immagini dubbie alla eco potrà essere utile una isteroscopia. Se avessi l'utero setto con l'ecografia pelvica si vedrebbe? Si A cosa attribuire la morte intrauterina? Le cause sono tantissime come per esempio infezioni vaginali o sistemiche, sostanze tossiche, patologie internistiche, fibromi o polipi uterini (solo in alcuni casi) etc ... alcune volte non è evidenziabile nessuna causa apparente.

Durante la prima o seconda settimana dal concepimento, in seguito a febbre 39 °C, diarrea, coliche addominali, ho assunto per qualche giorno aspirine, tachipirina, Bimixin compresse per infezioni intestinali, Dissenten per la diarrea.Mi sono stati dati questi medicinali perché tornando dall'Egitto si pensava ad una infezione intestinale. E se avessi contratto l' epatite E in concomitanza con il concepimento? Questi farmaci potrebbero aver influito? Inoltre: in seguito ai dolori al basso ventre di cui sopra, sentendomi dire che erano normali, ho continuato a condurre la vita di sempre: lavoro, faccende in casa etc ... ciò potrebbe aver influito? Potrei poi pensare che l'embrione è stato "selezionato" dalla natura in quanto portatore di anomalie cromosomiche. Mi consiglia, in proposito, di effettuare indagini cariotipiche, e quali, prima di una nuova gravidanza?

Non credo che i farmaci citatati siano responsabili. Teoricamente l'eventuale microrganismo che ha causato i disturbi intestinali potrebbe avere danneggiato l'embrione ... ma è solo una ipotesi. A volte gli embrioni hanno anomalie cromosomiche che impediscono lo sviluppo embrionale. Sarebbe stato utile in tal senso eseguire un esame citogenetico sul materiale asportato. A titolo cautelativo può eseguire con Suo marito la mappa cromosomica. la permanenza dell'embrione morto in corpo per tre settimane potrebbe avermi causato dei danni? Eventuali complicanze sarebbero già state evidenti al momento del raschiamento ... quindi si tranquillizzi. Purtroppo durante la vita riproduttiva di ogni donna possono verificarsi uno o più aborti. Ad ogni modo dopo il secondo aborto (ma non necessariamente) può essere opportuno effettuare degli esami per escludere eventuali cause scatenanti. Ecografia transvaginale dettagliata isteroscopia (con isteroscopio sottile ad acqua che non richiede anestesia ed è praticamente indolore) nel caso in cui dalla ecografia risultasse qualche immagine dubbia al livello della cavità endometriale. Colposcopia con esame a fresco del secreto, pap test e tamponi vaginali per germi comuni, clamidie, funghi actinomiceti, micoplasmi. mappa cromosomica Sua e di Suo marito Esami ormonali completi basali (nei primi giorni del ciclo): FSH, LH, ESTRADIOLO, PROGESTERONE, PROLATTINA, DEA, DEAS, TESTOSTERONE, 17 OH PROGESTERONE, FT3, FT4, TSH, ANTICORPI ANTITIROIDE, CORTISOLO. Ripetere all'ottavo giorno, al dodicesimo giorno, al quattordicesimo giorno al diciassettesimo e ventesimo giorno e al ventiquattresimo e ogni quattro giorni fino al mestruo l'LH, l'FSH, L'estradiolo ed il progesterone. Ideale sarebbe modificare le date dei prelievi associando il monitoraggio ecografico del follicolo anticorpi lupus anticoagulante e anticariolipina esami internistici completi (compreso il T.O.R.C.H) Esame sperma Ulteriori sofisticati esami (facoltativi considerando la difficoltà nel reperire un laboratorio idoneo): Ricerca dei polimorfismi della metiltetraido-folato-reduttasi, omocisteinemia, Mutazioni e premutazioni dell'X fragile, mutazione fattore II, mutazione fattore V, Proteina C ed S, aggregazione piastrinica, Suo marito dovrebbe eseguire: mutazione fattori II e V, microdelezione del cromosoma Y, cariotipo degli spermatozoi, Resistenza alla proteina C attivata. Non si colpevolizzi inutilmente. Purtroppo gli aborti sono frequenti e spesso non si riesce a trovare nessuna causa conosciuta. Sta a lei e ad il suo medico decidere se eseguire tutto il protocollo diagnostico o se effettuare gli esami più importanti come ecografia, colposcopia, dosaggi ormonali, mappa cromosomica. Abbia fiducia per il futuro e avrà molto probabilmente una gravidanza normale.

Isteroscopia diagnostica: canale cervicale di calibro e morfologia regolare, cavità regolare con polipo di circa 2 cm sul fondo, endometrio sottile, roseo, liscio, O.T. indenni. Ci è stato consigliato di interrompere l'Eugynon subito e di aspettare un ciclo intero, dopodiché, verso i primi di ottobre provvedere alla asportazione con Isteroscopia Terapeutica in anestesia generale. E' dannosa la 3° anestesia generale nell'arco di pochi mesi? Dopo l'asportazione Lei pensa che sia comunque necessario l'uso della pillola anticoncezionale a titolo di prevenzione? (magari una pillola più leggera non so ...) Che probabilità ci sono di recidive? Come posso comportarmi con il medico che ha attualmente in cura mia moglie, fra l'altro è quasi un amico, e che mi aveva parlato di inutilità dell'esame in quanto ripetitivo rispetto a diagnosi già effettuate con ecografia interna? E' il caso di informarlo e magari di chiedergli di seguirla comunque lui nel post-operatorio anche se l'intervento verrebbe fatto in altra struttura? Lei cosa pensa?

Non credo proprio che una ulteriore anestesia possa causare problemi. Ad ogni modo parlatene con l'anestesista nell'incontro preliminare. Se il polipo è ben asportato non dovrebbe recidivare (anche se tale evenienza è possibile), tranne che in casi particolari e quindi normalmente dopo l'intervento non si prescrivono estroprogestiginici se non a volte nell'immediato post chirurgico. Non escluderei del tutto, ma questa è solo una mia supposizione generale e quindi lascia il tempo che trova, che i polipi siano recidivati in quanto non ben asportati con il raschiamento. Sulla opportunità o meno di informare il medico che vi sta seguendo purtroppo non posso dire molto. La correttezza impone di informare il proprio medico soprattutto se lo si stima e si desidera ancora la sua collaborazione. Un medico con una certa apertura mentale non dovrebbe avere problemi a visionare esami effetuati da altri colleghi in piena serenità. Ad ogni modo è determinante il tipo di rapporto stabilito e la maniera con la quale ci si approccia al problema. Sicuramente un medico risponde verso il paziente per quello che consiglia e prescrive in prima persona. Sicuramente interferenze in tal senso non sono di solito gradite e credo giustamente. Le faccio un esempio personale ... Io non ho assolutamente problemi a visionare ecografie effettuate da altri colleghi anche se il paziente non esegue da me l'esame; spesso anzi, molte persone mi chiedono di "leggere" l'ecografia effettuata altrove. Per me questo va benissimo. Altra cosa secondo me, è quando nel contesto di un ragionamento diagnostico consiglio controlli (spesso gratuiti) o stabilisco un timing per le ecografie in gravidanza ... a volte mi sento dire rivedendo il paziente che ritorna per la visita ma non nei termini da me consigliati: <<Il mio medico mi ha detto che non era necessario il controllo ... >>. Un tale comportamento a mio avviso è sicuramente irritante in quanto non è corretto modificare deliberatamente l'iter diagnostico o terapeutico di un collega. Di contro, un medico se interpellato dovrà esprimere il suo parere al paziente ... poi il paziente stesso sarà libero di scegliere ... Ovviamente credo sia lecito che un medico puntualizzi: <<Se esegue le mie prescrizioni la seguirò volentieri ... in caso contrario ... >> Stia sereno ...Vedrà che fra un po' i polipi non saranno che un ricordo anche se spiacevole.

Ho 33 anni e sono alla 21° sett. di gravidanza. Durante l'ecografia del 2° trimestre è stata evidenziata nel feto (maschio) una lievissima calicopielectasia bilaterale ai reni. Tutto il resto risulta nella norma.

Che rischi può correre per questo disturbo il bambino?

Ho letto che la pielectasia renale è un marker ecografico di anomalie cromosomiche (trisomia 21,13,18).

Questo rischio è pertinente con il mio caso?

Per un quadro più completo posso aggiungere che alla 11-esima settimana ho effettuato il test della traslucenza nucale associato al bi-test con i seguenti risultati:

Translucenza Nucale: 2,01 mm.

Screening sindrome di Down 1 in 2153.

Screening Trisomia 18 1 in 4147.

Una lieve pielectasia (valore normale indicativo fino a 4 mm) sopratttuto se isolata (non associata cioè ad altre alterazioni) il più delle volte costituisce variante normale. Sicuramente, almeno in teoria, tale eventualiltà aumenta il rischio di cromosomatie, però va interpretata nel contesto generale. La normalità della anatomia fetale, la assenza di positività alla translucenza nucale, sono tutti elementi a favore di normalità. A volte, tale condizione, può rappresentare una lieve stenosi del giunto pielo ureterale (restringimento al passaggio pelvi renale - uretere), ma anche questa ipotesi non rappresenta un pericolo per il bambino. A volte la dilatazione scompare nel corso della gravidanza. Concludendo quindi, anche se la certezza della assenza di cromosomopatie può essere data solo dalla analisi dei cromosomi fetali, direi che non ha seri motivi per preoccuparsi (è relativamente comune trovare le pelvi renali ben visibili). Ad ogni modo a titolo cautelativo, esegua dei controlli ecografici maggiormente ravvicinati (può leggere a riguardo, se vuole, la mia monografia sulla gravidanza dal titolo "ecografia, come quando e perchè" su Sosdonna), possibilmente eseguiti da ecogafisti esperti in grado di eseguire una indagine completa dell'organismo fetale.

Sono in gravidanza alla 16° sett. Pochi giorni fa (alla 15+2) ho fatto un'ecografia di controllo:

DBP 29.4

HC 110.6

AC 92.4

FL 19.6

Avevo già fatto un'ecografia alla 12+6:

CRL 62.8

DBP 22.8

Secondo lei le misure sono nella norma?

Dalle tabelle di riferimento mi sembra che il BDP sia un po inferiore. Inoltre volevo ancora sapere perchè nelle tabelle di riferimento ci sono sempre tre colonne con valori diversi. Cosa significa 5° 50° 95° oppure -2 SD media +2SD.

Quale bisogna prendere come riferimento effettivo?

L'argomento inerente alla crescita fetale ed i rapporti con l'ecografia, è trattato in una mia monografia ("ecografia e crescita fetale"), sempre su Sosdonna.it; se vuole può consultarla ... spero ne trarrà notizie utili riguardanti i suoi quesiti. In realtà le dimensioni del feto sono lievemente inferiori, forse, (vedere monografia per dettagli) perchè semplicemente la gravidanza è iniziata dopo. Non dovrebbero esserci quindi problemi, ovviamente da quanto è possibile giudicare dai dati forniti. Il termine SD significa "deviazione standard" ed in altre parole esprime l'intervallo normale di variabilità di un dato parametro (es. intervallo di variabiltà alla 15 sett. per il DBP= da 31 a 37 mm con valore medio di 34 mm). Il valore principale di riferimento è considerato di solito quello medio (in pratica quello rappresentato dalla curva centrale che spesso viene utilizzata per la visualizzazione dei dati). Ad ogni modo variazioni in più o in meno di una data misura sono considerate sostanzialmente normali se non superano i valori estremi (nell'esempio prima fatto alla 15 sett. per il DBP sono considerati in definitva normali i valori compresi fra i 31 e i 37 mm). I valori possono però variare lievemente da tabella a tabella e gli stessi vanno interpretati nel contesto ecografico e clinico generale.

Il problema di mia moglie inizia alcuni anni fa con delle perdite di sangue nei giorni successivi al ciclo nonostante lo stesso fosse regolare. Fu sottosposta a suo tempo, circa 5 anni fa ad un primo raschiamento, e fu curata per breve tempo con il Lutenil. L'unico esame effettuato è stata l'ecografia esterna. Dopo un periodo breve di apparente stabilità ricominciano le perdite che vengono tamponate con brevi cicli di cure ormonali. Nel periodo fra il 1998 e il 1999 mia moglie ha avuto una gravidanza andata a buon fine. Subito dopo il parto però non è stata più bene, con forte senso di debolezza, piccola sindrome depressiva e continue perdite con conseguente caduta in basso del livello del ferro nel sangue. Dopo ulteriori esami ecografici, sempre esterni, ci veniva detto che tutto era ok ma le perdite continuavano. Una sera si è manifestato un evento emorragico, nella primavera scorsa, tamponato in reparto con una puntura credo di TRANEX. Su mia insistenza abbiamo cambiato ginecologo. Abbiamo fatto quindi una nuova visita e il Suo collega, dopo un'ecografia interna (finalmente!!!!), ci diceva che occorreva fare un nuovo raschiamento per la presenza di polipi endometriali. A maggio è stato fatto l'intervento e, anche per mia visione diretta, è stata eliminata una grossa quantità dei polipi di cui sopra. Veniva segnata la pillola MIRANOVA. Tornavamo al controllo successivo, dopo circa, mi sembra, 1 mese e mezzo e dopo aver notato nuovamente piccole perdite. Il ginecologo con ecografia interna osserva che sono presenti ancora polipi. Tengo a precisare che la biopsia dà nel frattempo esito negativo. Effettuiamo un nuovo raschiamento più profondo, questa volta con apparecchiature eco in sala operatoria, e di nuovo vengono tolti una notevole quantità di polipi. Alla foto ecografica l'utero appare pulito completamente. La biopsia è sempre negativa. Purtroppo al controllo successivo, sempre con eco interna, la parte finale della cavità uterina appare di nuovo inspessita (circa 7 mm). Questo da a pensare al ginecologo che siamo di fronte ad un endometrio iperattivo e ad una costituzionalità nella formazione dei polipi. Escludendo un nuovo raschiamento, non se ne può fare uno per ogni 40 gg., viene segnato il PRIMOLUT NOR per circa 14 gg e poi il TRINOVUM o in alternativa l'EUGYNON (dal momento che il farmaco mi deve arrivare da S.Marino perchè in Italia non è più commercializzato). Nel frattempo terminato il PRIMOLUT riappare nelle mestruazioni una sospetta emorragia bloccata con il TRANEX. Adesso abbiamo sentito parlare anche di esame Isteroscopico per andare più a fondo anche se il nostro Ginecologo dice che sembra una cosa in più in quanto sappiamo bene cosa ha mia moglie da un punto di vista diagnostico, in quanto è sufficiente l'eco interna, ma il problema appare curarla dal momento che non esiste un farmaco specifico e occorre trovare un giusto dosaggio ormonale che impedisca le perdite e inibisca la crescita eccessiva di polipi. Mia moglie ha 40 anni e forse vorremmo avere un altro figlio.

Le appare giusta la cura? E' necessaria l'isteroscopia o ha ragione il nostro ginecologo? Mia moglie non la vuole fare ... è stufa. Dopo la cura con TRINOVUM, se non funziona, si dovrebbe passare ad un farmaco che blocchi il ciclo. E' giusto? Nel caso nemmeno questo non funzionasse si dovrebbe passare all'intervento risolutore con cauterizzazione. Nel caso di necessità di Esame Isteroscopico è possibile farlo senza anestesia?

I polipi endometriali risentono in un certo senso della stimolazione estrogenica e quindi i farmaci che antagonizzano gli estrogeni (es. i progestinici, gli analoghi dell' LH-RH) ne ostacolano almeno concettualmente la crescita. Sicuramente è molto strano che i polipi ricrescano in continuazione ... (sarebbe opportuno se non già fatto, eseguire esami ormonali seriati per valutare l'assetto ormonale generale). Nonostante sia un entusiasta della ecografia che a volte fa letteralmente miracoli, devo dirLe che una completa valutazione endometriale non può prescindere, almeno in alcuni casi, dalla valutazione isteroscopica (a proposito, utilizzando isteroscopi dell'ultima generazione ultrasottili, ad acqua, l'isteroscopia si esegue senza anestesia ed è, mi creda, praticamente indolore, forse anche meno fastidiosa dell'inserimento dello speculum parte integrante di ogni normale visita). Personalmente al momento della prima diagnosi ed anche in seguito, avrei richiesto una isteroscopia ed in caso di conferma dei polipi, avrei consigliato una rimozione per via isteroscopica anzichè un raschiamento che risulta essere comunque traumatico e non da' garanzie sul materiale asportato ... Le cose migliorano sotto monitoraggio eco, ma ripeto non ritengo la revisione della cavità uterina o raschiamento, il metodo migliore per rimuovere i polipi endometriali. La diagnosi ecografica dell'endometrio anche se con sonda TV, richiede in alcuni casi, una enorme esperienza, in quanto a volte è impossibile sezionare ultrasonograficamente la cavità uterina perpendicolarmente, ma solo tangenzialmente; si creano così a volte false immagini capaci di ingannare anche un ecografista di media esperienza, raramente uno di elevata. L'accuratezza dell'eco migliora iniettando della soluzione fisiologica nell'utero (isterosonografia), ma a questo punto tanto vale fare la isteroscopia (a patto che venga eseguita secono le modalità prima esposte). Credo quindi che una isteroscopia sia necesaria per fare il punto della situazione ... I farmaci che bloccano il ciclo (analoghi RH-LH) non possono essere assunti indefinitivamente (causano una menopausa farmacologica e presentano in genere effetti collaterali), ma a cicli. Alla sospensione però tutto torna come prima. Io credo, almeno in base ai dati che mi ha fornito, che prima di esprimersi definitivamente sia il caso di aspettare il risultato della istero e dei dosaggi ormonali oltre ovviamente a quelli derivati da controllo internistico generale ed accurato. Una eventuale ipotetica rimozione di ulteriori polipi andrebbe a mio pare eseguita in isteroscopia operativa e non tramite raschiamento. Ripeto succede veramente raramente che i polipi recidivino con tanta arroganza.

Le trasmetto alcuni dati riguardanti il caso di mia moglie, di anni 32 (all'epoca dei fatti) per avere un suo parere sulla drammatica vicenda che sto per riferirLe. Amenorrea a fine luglio dello scorso anno, ultima mestruazione il 30 giugno 2000; ai primi di agosto test di gravidanza, eseguito a domicilio, positivo. Il calendario delle visite ginecologiche stabilito dallo specialista (devo precisare che mia moglie fin dalla prima visita aveva segnalato al ginecologo le sue ansie legate ad eventuali malformazioni neurologiche del feto e aveva chiesto di essere sottoposta a tutti gli esami necessari a scongiurare tale pericolo). a) Prima visita ed ecografia presso il dott. ... , il giorno 4 agosto (5° settimana +2); nessuna prescrizione di esami; b) seconda visita a distanza di quattro-cinque giorni (6°settimana); nessuna prescrizione di esami; c) terza visita il 28 agosto (8° settimana); nessuna prescrizione di esami; d) prima prescrizione di esami alla quarta visita, il 9 settembre 2000 - prelievo l'11 settembre - anti-herpes simplex (risultato negativo); - markers dell'epatite virale (risultato negativo); - test falcemico (risultato negativo); - anticorpi anti toxoplasma e antirosolia (entrambi risultati negativi per IgG e IgM); - emoglobina; Dopo aver esaminato i risultati, tutti nei limiti, il dott. ... prescriveva esame emocromocitometrico; glicemia; GOT; GPT; esame delle urine; anticorpi CMV - prelievo il 25 settembre 2000. Da questi ultimi esami risultavano positivi gli anticorpi anti-CMV IgG valore 1371 UA/ml; IgM negativi (tecnica Meia); elevate risultavano le transaminasi: GOT 66 mg/dl (valori normali per gravide: 14-40); GPT 193 mg/dl (valori normali per gravide 9-52);
e) quinta visita il 4 ottobre (13° settimana); il ginecologo prescriveva un farmaco epatoprotettore intramuscolare per venti giorni e all'esito la ripetizione delle analisi; tali esami, effettuati il 24 ottobre 2000, evidenziavano le transaminasi rientrate nella norma mentre gli anticorpi anti-CMV IgG risultavano pari a 1384 UA/ml; IgM negativi (tecnica Meia). f) sesta visita il 20 novembre; g) settima visita il 23 dicembre; h) ottava visita il 5 gennaio 2001; i) nona ed ultima visita il 9 febbraio 2001 caratterizzata da uno svolgimento drammatico. Il medico, secondo quanto riferito da mia moglie - la quale era accompagnata dalla madre - dopo aver frettolosamente raccolto i valori pressori ed il peso corporeo, si era precipitato verso l'ecografo farfugliando tra sé - Vediamo come vanno le cose... (mia moglie successivamente ha congetturato che il ginecologo sospettasse qualche cosa, benché in passato non avesse mai segnalato alcunché di anomalo). Appena iniziato l'esame ha scosso ripetutamente il capo; a quel punto gli eventi sono precipitati: ma moglie è scoppiata in lacrime; il medico l'ha abbracciata; poi ha chiamato un collega di studio per un consulto; quindi ha effettuato una amniocentesi estemporanea avanzando il sospetto di una malformazione genetica ma senza minimamente accennare all'eventualità di una infezione virale. Lo sviluppo fetale (quelli sottoriportati sono tutti i dati biometrici rilevati dal ginecologo): 20a settimana: lunghezza femore 32 mm; diametro biparietale 45 mm; 27a settimana: lunghezza femore 50mm; diametro biparietale 64 mm; circonferenza addominale 200mm. 32a settimana: lunghezza femore 60mm; diametro biparietale 73 mm; circonferenza addominale 254 mm; circonferenza cranica 274 mm. La ecografia evidenziava, inoltre, che il ventricolo cerebrale laterale misurava al corno posteriore 13-14mm. Nei giorni successivi veniva effettuata, su richiesta del dr ... (sul sangue della gestante), ricerca di anticorpi anti coxackie virus A-B; echo virus; polio virus; anti-herpes 1 IgG; anti-herpes 2 IgG; anti herpes 1-2 IgM; tutti i predetti esami (compresa la indagine del cariotipo), ad eccezione dell'anti-herpes 1 IgG, davano esito negativo; guarda caso non veniva effettuata alcuna ricerca degli anticorpi CMV sul liquido amniotico pur prelevato. Intanto mia moglie veniva sottoposta a numerose ecografie che confermavano la presenza di un quadro malformativo fetale caratterizzato da ventricolomegalia bilaterale. Il 24 febbraio veniva prematuramente alla luce mia figlia ... omissis ... Dopo il fatidico 9 febbraio mia moglie è entrata in una fase di gravissima depressione e prostrazione; attualmente è in cura psichiatrica. Su tali basi mi chiedo:

Il medico ha seguito correttamente la gravidanza? Era tenuto il ginecologo a prescrivere la ricerca degli anticorpi anti-CMV sin dalla prima visita? Esistono linee guida che consigliano comunque di effettuare il test? A suo giudizio, la microcefalia era riscontrabile ecograficamente entro i 170 giorni dall'amenorrea Cosa ne pensa?

Premetto che per ovvi motivi, esprimerò solo il mio punto di vista, senza entrare nel merito delle scelte che sono state fatte per seguire la gravidanza. Personalmente ritengo sia utile eseguire quanto prima il complesso TORCH una volta che la gravidanza sia stata accertata e nelle pazienti che programmano una gravidanza. Esiste ad ogni modo variabilità di persistenza delle IgM caratterizzate da fugacità. Credo che per fini dettagli, uno specialista in microbiologia potrà essere più indicato. A riguardo della ecografia, per completezza devo invitarLa a leggere le mie monografie pubblicate su Sosdonna a riguardo (es. "ecografia e gravidanza", "ecografia e malformazioni fetali", "ecografia e crescita fetale", "ecografia transvaginale" etc). Nel caso specifico devo dire che il risultato diagnostico ecografico può variare da caso a caso (configurazione somatica materna, numero di ecografie effettuate, apparecchiatura utililzzata, esperienza operatore etc). Sicuramente una ecografia transvaginale eseguita di routine ad ogni controllo eco, in caso di presentazione cefalica, avrebbe offerto, almeno teoricamente, possiblità maggiori diagnostiche sull'encefalo, ma mi creda, benchè utille questo accorgimento non viene quasi mai adottato. Data la notevole variabilità, è impossibile prevedere l'epoca di manifestazione di eventuali alterazioni cerebrali. Alcune sono chiaramente visibili, altre danno quadri borderline ed altre ancora non sono visibili ecograficamente. Ovviamente molto dipende dalle variabili prima menzionate. E' impossibile in questa sede esprimere un corretto giudizio prognostico. Sicuramente importante è valutare lo stato attuale anatomico dell'encefalo ed il reale stato cardiopolmonare. Purtroppo nonostante le capacità di recupero dei bambini siano spesso eccezionali, non si possono escludere sequele riguardanti lo sviluppo psicomotorio, ma tengo a precisare, ciò è solo un concetto generale. Ogni caso va valutato a parte.

Sono una signora di 34 anni e sono alla terza gravidanza, tutto ok. Ecografia morfologica Ok - Treslucenza nucale Ok - Mi trovo alla trentatreesima settimana gi gestazione. Da una stima ecografica il bambino, che e un maschietto risulta pesare circa 1,840 Kg. Il ginecologo dice che è un po piccolo. Lei cosa ne pensa?

Il peso non è il parametro corretto per stabilire la crescita fetale. In una mia monografia dal titolo "ecografia e crescita fetale" (reperibile su Sosdonna), viene trattato in maniera dettagliato l'argomento. Spero che leggendo l'articolo troverà tutte le informazioni che cerca. In caso contrario riscriva pure.

Possibile che con la sacca gestazionale vuota le mie beta continuino a salire e siano arrivate a 15.033 in tre giorni da 9.479? Se ha eseguito l'eco per via vaginale con questi valori di beta hCG normalmente il battito è visualizzabile. Con l'eco sovrapubica qualche volta la visualizzazione può ritardare. Siamo però al limite ...Ho rifatto l'ecografia e la sacca gestazionale è ancora vuota (5 settimane dall'embrio transfer) e il sacco vitellino neanche l'ombra, le beta nel frattempo hanno continuato a crescere da 5.074 di martedì scorso a 9.479 di ieri. Il mio ginecologo dice che non dobbiamo disperare che potrebbe trattarsi di una gravidanza ritardata, ma cosa significa? Io so solo che sono sfinita, prima il varicolcele di mio marito, l'intervento chirurgico che non ha prodotto alcun miglioramento. Poi tutti gli esami invasivi su di me, fino alla laparoscopia per scoprire che sono sanissima, poi due cicli di inseminazione andati male, poi la fivet e la gioia durata solo qualche giorno. Avevo sempre sognato la gravidanza come un momento di gioia immensa, per me è come vivere un incubo, che mi sta scavando dentro e mi sta portando ad essere una persona di diversa ... Perdoni lo sfogo, ma oggi contrariamente a quanto mi è accaduto tutte le altre volte che ho avuto esiti negativi non ho voglia neanche di piangere nè di parlare ... Non le chiedo di darmi speranza, mi interessa comunque il suo parere.

Capisco perfettamente il suo sconforto e lo stress al quale è sottoposta ogni istante ... Ma da quanto leggo io vedo una persona forte e con tanto amore da dare. In genere alla quinta settimana l'embrione o il sacco vitellino avrebbero dovuto identificarsi ... Però Le assicuro che esiste una notevole varianza individuale a riguardo della epoca di comparsa dell'embrione o del sacco vitellino secondario. Anche il limite della BhCG oltre il quale l'embrione dovrà essere visibile varia di molto e dipende anche dalla apparecchiatura usata e dal fatto se viene eseguita una ecografia endovaginale o sovrapubica. Nella mia carriera ho riscontrato a volte embrioni "ritardatari" al punto da fare ipotizzare seriamente patologie. In realtà concordo con il suo medico nel senso che ancora non è tutto perduto ... questo mi creda non lo dico per alimentarLe false speranze. Purtroppo ogni gravidanza può nascondere insidie, e quindi in ogni caso occorre essere preparati alla possibilità di un evento sfavorevole. Alla fin fine però, si riesce ad ottenere quello che si vuole ... Anche i casi apparentemente disperati a volte si risolvono ...

Sono alla 6° sett. di gravidanza con fivet (il 17 giugno è avvenuto l'embrio transfer) e alla prima ecografia ieri non si è visto l'embrione ma solo la sacca gestazionale di 8mm e il sacco vitellino (non so la misura). Le beta hcg il 10 luglio (tre settimane dall'embrio transfer) erano 1.218, quattro giorni prima 173. C'è probabilità che la gravidanza stia andando avanti?

Ci sono buone probabililtà che la gravidanza stia progredendo normalmente. Esegua però una BhCG ogni due o tre giorni e ripeta una ecografia TV fra circa sette giorni.

Sono molto preoccupata perche' alla 20 sett. ho fatto un ecografia morfologica di 2 livello e non mi hanno riscontrato nulla di irregolare tranne a livello del fondo dell'utero una cavita' accessoria compatibile con un corno uterino. Ora alla 27 sett. durante l'ecografia normale per verificare l'accrescimento fetale un altro medico discordando dalla prima diagnosi mi ha diagnosticato la presenza di un setto amniotico che non contrae rapporti con il feto. Questo puo' dipendere da una villocentesi fatta in nove settimane e 5 giorni? Quali sono i rischi di malformazioni? Si possono vedere dall'ecografia e soprattutto ora posso fare un ecografia di livello superiore(2) per verificare eventuali problemi?

Anche se è ovviamente impossibile stabilire chi dei due colleghi ha ragione senza verificare di persona (in questi casi anche le fotografie possono essere insufficiente nel porre la diagnosi in quanto è fondamentale l'immagine ottenuta in tempo reale), anche se fossero vere tutte e due le ipotesi non credo che la Sua gravidanza corra dei rischi. I setti in cavità quando sono secondari ad aderenze intracavitarie di solito non costituiscono un problema. Cosa diversa è la "sindrome della banda amniotica" dove l'amnios si "attacca" a parti fetali e si generano di solito numerose malformazioni. Questa condizione di solito è ben evidenziabile alla ecografia. Se si trattasse di un corno uterino, raggiunta l'epoca attuale non dovrebbero esserci più problemi. Inoltre un utero bicorne di solito si scopre all'inizio della gravidanza durante le prime ecografie. Oltre l'ecografia di secondo livello c'è quella di terzo, che associa ad una valutazione anatomica super dettagliata, una valutazione color doppler e doppler delle strutture fetali. Non si allarmi inutilmente. Ne parli serenamente con il suo ginecologo di fiducia. Purtroppo molte situazioni come quella da Lei descritta si verificano perchè non viene quasi mai effettuata una ecografia di terzo livello nelle prime settimane con eco transvaginale. Patologie come uteri setti, uteri doppi etc, sono in genere ben svelabili precocemente e non creano dubbi diagnostici futuri quando in gravidanza avanzata può essere a volte problematico orientarsi correttamente. A riguardo del prelievo dei villi non dovrebbe essere respondabile di nulla. E' fondamentale però definire bene l'immagine segnalata, in quanto esistono numerose varianti anatomiche responsabili di immagini simili. Nel caso, esegua una terza ecografia da persona con comprovata esperienza (La invito a leggere a riguardo la mia monografia su SOS donna dal titolo "ecografia in gravidanza:come, quando e perchè).

Ho fatto un'ecografia alla 26° settimana. Il mio ginecologo dice tutto OK ma io sono preoccupata perchè ho confrontato i dati con quelli sulla biometria fetale del Vs. sito. Sulla destra riporto i dati relativi alla 20° settimana per un confronto. Per informazione aggiungo che alla 15° settimana mi sono sottoposta ad amniocentesi e tutto è risultato normale. I dati sono i seguenti:

73.4 BPD 53.35

270.8 CC 183.48

237.27 AC 174.42

49.54 Femore 38.57

Dalle misure riportate risulta in effetti una biometria inferiore alla 26 settimana. Occorre precisare però alcune cose fondamentali. Alcune gravidanze iniziano prima o dopo rispetto a quanto atteso e quindi non è infrequente riscontrare alcuni feti più piccoli o più grandi di una o due settimane. Ovviamente tale orientamento necessita di ecografia precoce. Per esempio una gravidanza iniziata con ritardo svelerà un embrione più piccolo già dalle prime settimane di gestazione, in assenza ovviamente di palesi condizioni patologiche. Le varie tabelle utililzzate per calcolare l'epoca fetale possono variare anche se di poco. L' accuratezza della misura dipende dall'operatore e anche dall'apparecchiatura. E' sufficiente spostare il caliper di un solo mm per avere risultati completamente diversi. In genere l'ecografo effettua automaticamente la stima della età gestazionale considerando i vari parametri da Lei riportati. L'"OK" dell'ecografista dovrebbe essere sufficiente per tranquillizzarla. In caso di ritardi di crescita Le avrebbe prospettato il problema. Ad ogni modo controlli le precedenti ecografie. Se già dalle prime settimane l'epoca gestazionale biometrica (calcolata in base alle dimensioni reali dell'embrione) fosse risultata inferiore all'epoca anamnestica (quella calcolata in base alla data della ultima mestruazione e che ipotizza un concepimento al 14 giorno - evenienza spesso non rispettata -) la sua gravidanza potrebbe essere iniziata in ritardo, e quindi tutto normale. In caso contrario e se in realtà venissero confermate le dimensioni apparentemente ridotte del feto, potrebbe essere il caso di eseguire un follow up cautelativo e di ulteriori indagini. Ne parli con il suo ecografista, sarà in grado di darLe sufficienti spiegazioni. Consideri che esiste anche una ampia variabilità individuale. Questo è quello che posso dirLe in base ai dati da Lei forniti.

... mi scuso se la disturbo ancora ma i dati da me forniti indicano un feto più grande e non più piccolo. Ripeto le misure:

BPD 73.4

CC 270.8

AC 237.27

Femore 49.54
Data ultima mestruazione 17 ottobre
Data ecografia: 20 aprile
Per paragonare i dati le invio quelli relativi all'ecografia dell'8 marzo:

BPD 53.35

CC 183.48

AC 174.42

Femore 38.57

Non ci siamo intesi sul sulla posizione "destra-sinistra" dei dati riportati sul foglio ... Dalle misure da Lei riportate e dalle tabelle che ho al momento a disposizione, un DBD di 73 corrisponde in media alla 27 settimana, una CC di 270 in media alla 28, una Ca di 237 alla 27 - 28 ed un femore di 49 in media alla 26-27. Valgono in generale le stesse considerazioni fatte. Se il feto era già più grande all'epoca della prima ecografia eseguita durante le prime settimane, la gravidanza probabilmente è iniziata prima per ovulazione e\o impianto anticipati. In caso contrario il bambino potrebbe avere incrementato il suo peso per una Sua iperalimentazione, o semplicemente essere di taglia grande. A titolo cautelativo occorrerà però controllare la Sua glicemia in quanto un diabete materno può essere associato a feti più grandi; ad ogni modo non credo che si tratti di diabete, in quanto riscontrare feti più grandi di una o due settimane in gravidanze senza anticipo di concepimento, è evenienza estremamente frequente come variante normale.

Quali malformazioni è possibile vedere con l'eco morfologica (premetto che io l'ho fatta da ...) del 5° mese. In special modo Si pùo vedere labiopalatoschisi o dismorfismi o anomalie del volto? Il profilo che ho visto benissimo al mio bambino dell'eco corrisponde a quello che vedrò quando nascerà?

Il labbro leporino e la schisi del palato sono alterazioni generalmente quasi sempre visibili alla ecografia. Il risultato finale dipende però dalla posizione del bambino. In ecografia possono essere teoricamente evidenziate la maggior parte delle alterazioni anatomiche di un feto, a patto che le ecografie vengano effettuate in epoche ben precise e sempre con attenzione (non esiste una unica ecografia morfologica ... tutte le ecografie eseguite nelle varie epoche dovrebbero essere "morfologiche" .... Per esempio già dalla nona settimana con eco TV è possibile evidenziare elementi importanti di anatomia). Il risultato finale è condizionato dalla potenza dell'apparecchio, dalla perizia dell'ecografista, dalla posizione del bambino, e dalla capacità dell'unità "materno fetale" di farsi attraversare dagli ultrasuoni e quindi di restituire immagini di buona qualità. Sicuramente, per esempio, una alterazione minima di una mano o di un piede potranno anche passare inosservate durante un unico esame ecografico, se il feto non orienterà le manine nella idonea posizione. Un elenco dettagliato di ciò che può vedere o non vedere la ecografia richiederebbe una vero "mini trattato" o almeno una "monografia". Sappia però che in genere la teca cranica, il massiccio facciale, il cervello, il collo, il torace con cuore e polmoni, l'addome completo, la colonna vertebrale e gli arti sono strutture ben stubiabili ecograficamente. Il profilo ecografico del feto anche se può essere lievemente distorto da una non perfetta sezione ecografica longitudinale, rappresenta il reale profilo fetale.

Sono in gravidanza alla 35° sett. (UM: 30/07/00 DPR: 06/05/01). Ho fatto una ecografia il 03/04/01. Le misure del feto sono: DPR 83mm, CC 295mm, CA 293mm, LF 60 mm, AFI 11,5. Le misure sono nella norma? Perchè temo che sia un pò piccolo. Dalla villocentesi che avevo effettuato risulta tutto nella norma. E' possibile stabilire il peso e l'altezza del bambino? (indicativamente).

Per potere esprimere un corretto giudizio sulla crescita fetale é sempre necessario conoscere le misure effettuate durante la prima ecografia (di solito alla 7-8 settimana). Se in questa epoca ed in assenza di problemi di gravidanza, le dimensioni dell'embrione corrispondono alla epoca gestazionale calcolata in base alla data della ultima mestruazione, eventuali incrementi o decrementi della crescita potranno essere in futuro ben identificati. Spesso già nella prima ecografia l'embrione risulterà essere più piccolo o più grande rispetto a quanto atteso ... questo é dovuto al fatto che l'ovulazione non sempre avviene al 14° giorno del ciclo e quindi l'impianto dell'embrione potrà anticipare o ritardare a seconda dei casi. E' sempre buona norma chiedere al medico che effettua l'esame ecografico spiegazioni chiare riguardanti la crescita del bambino. Il peso é una misura derivata dalle altre (es. dalla circonferenza addominale) e quindi non aggiunge nulla di nuovo ... se le misure saranno normali anche il peso sarà normale e viceversa. Esistono delle tabelle di riferimento a riguardo (purtroppo non le ho disponibili dal posto in cui scrivo) o meglio il peso viene calcolato in automatico dall'apparecchiatura ecografica durante l'esame. L'altezza in genere si calcola moltiplicando per 6 la lunghezza del femore (in cm) ed aggiungendo 4 (nel Suo caso il feto é lungo circa 40 cm). Dalle misure da Lei riportate in effetti, il feto corrisponde alla 34° settimana circa. Ad ogni modo una settimana in piu' o in meno a volte ha scarsa importanza. Occorre però valutare le precedenti misure e controllare che il doppler fetale e del funicolo siano normali. E' inoltre fondamentale anche il modo in cui si eseguono le misure ... a volte anche lo spostamento del caliper di 1 mm può fare variare l'epoca gestazionale.

Lo scorso mese a metà del ciclo attraverso ecografia mi e' stata diagnosticata una ciste ovarica di 20.6 mm all'ovaio sinistro, dopo sette giorni dalle avvenute mestruazioni ho ripetuto l'ecografia e la ciste si era ridotta a 13 mm.

Può trattarsi di ciste funzionale?

Il fatto che si sia ridotta e' destinata a scomparire?

Ho l'intenzione di affrontare una gravidanza.

Cosa puo' comportare la presenza di una ciste?

Puo' creare problemi di ovulazione?

Da quanto da Lei detto (le informazioni fornite però non sono sufficienti per esprimere un parere circostanziato) sembrerebbe una cisti disfunzionale con nessun significato clinico. Una valutazione corretta richiede però una dettagliata relazione ecografica eventualmente integrata con il color doppler ovarico e notizie cliniche adeguate ( es. Età, eventuali interventi subiti, eventuali gravidanze, notizie sul ciclo etc)

Da 2 settimane la mia vita è cambiata ... a causa di alcune perdite e dolori al basso ventre ho fatto un'ecografia pelvica ... hanno riscontrato una cisti sull'ovaio sinistro di 74 lunghezza e 52 larghezza ... è tutta liquida e il mio ginecologo mi ha detto che non c'è nulla di grave ... tranne le dimensioni. Inizialmente mi ha subito detto che bisogna operare ... in un secondo tempo (nel giro di un giorno) mi ha detto di provare una cura con il Securgin. Dovrò aspettare ancora un po' per vedere alla prossima ecografia come sta la mia "bomba". Nel frattempo mi hanno detto di stare a riposo e di non fare sport. Mi domando:

Quante probabilità ho di non finire sotto i ferri?

Ci sono, in caso di operazione, problemi di asportazione anche d'ovaie?

Fino a che punto devo stare ferma per evitare " l'esplosione"?

Nel suo caso specifico devo dire che sarebbe opportuno conoscere in che fase del ciclo era al momento della esecuzione della ecografia. In prossimità della ovulazione, infatti, non è infrequente riscontrare in donne in età fertile, cisti totalmente liquide (e non solo) anche piuttosto grosse in soggetti normali. L'ovulazione avviene circa a metà del ciclo ma non necessariamente. Una corretta valutazione ecografica è fondamentale per comprendere la natura e la sede della cisti. Se la cisti a Lei riscontrata origina realmente dall'ovaio (e non per esempio dai legamenti larghi dell'utero e non rappresenta una tuba dilatata che in qualche caso estremo potrebbe causare una immagine simile), direi che è più probabile che la cisti vada via dopo il ciclo successivo, che non che permanga. Al momento quindi, almeno da quanto mi ha riferito nella mail, è prematuro parlare di intervento chirurgico. Spesso un grosso follicolo (struttura che ogni donna normale ha) in prossimità dell'ovulazione si rompe causando dolore anche molto forte ed una cisti anche piuttosto grossa. Potrebbe essere quello che è successo a Lei.

Rispondendo poi ai suoi ultimi quesiti:
- Quante probabilità ho di non finire sotto i ferri?
R:credo poche
-Ci sono, in caso di operazione, problemi di asportazione anche d'ovaie?
R: dipende da caso a caso, ma generalmente no
-Fino a che punto devo stare ferma per evitare " l'esplosione"?
R: Anche se la cisti dovesse rompersi non dovrebbe succedere nulla di grave considerando che la cisti è liquida. Volendo evitare rotture accidentali e non "fisiologiche" è sufficiente non eseguire sforzi di un certo impegno (es. sollevare un peso etc). Non si preoccupi e stia serena. Ripeta l'ecografia qualche giorno dopo la scomparsa del prossimo flusso.

Prima ecografia di mia moglie in gravidanza. Ahimè non si è potuto scorgere il battito cardiaco del suo minuscolo cuoricino. Dramma Totale. A detta del ginecologo, non è ancora significativo in quanto dalle dimensioni della sacca gestazionale (20 mm) e del feto (5 mm), la gravidanza dovrebbe stare tra la 6° e la 7° settimana, periodo nel quale è possibile ancora non scorgere il battito.

E vero?

Quale è l'ultima settimana di gravidanza entro la quale deve essere visibile il battito?

Così ci hanno rimandato a Martedì prossimo, termine ultimo nel quale il battito, secondo il nostro ginecologo, deve essere visibile ed udibile durante l'ecografia, altrimenti ... brutta storia. Per avere una conferma dello stato di gravidanza, il ginecologo ci ha detto di rifare le analisi del sangue del BHCG. In data giovedì 1 Marzo (prima dell'ecografia) il BHCG aveva valore 10.900 (diecimilanovecento). L'ultima analisi eseguita Giovedì 8 Marzo il BHCG aveva valore 49.000 (quarantanovemila). Rispetto alla settimana scorsa l'ormone è notevolmente aumentato.

Questo vuol dire uno stato di avanzamento della gravidanza?

E' possibile ancora trovarsi di fronte ad un aborto spontaneo?

Sintomi fino ad ora comparsi: perdite spot (lieve entità) di colore marroncino, beige, temperatura del corpo che oscilla da 36,5 a 37,5 (si alza specie verso sera), nessun dolore addominale, dolori al seno, nause (specialmente la mattina), forte salivazione, ingrossamento dell'addome (aumentato girovita).

Cercherò di essere più preciso possibile anche se esistono elementi discordanti tra quelli forniti. Dando per scontato che i rilievi fatti corrispondano a realtà (è fondamentale la perizia dell'operatore e l'apparecchiatura utilizzata e se l'esame è stato condotto per via sovrapubica oppure per via transvaginale) posso fare le seguenti considerazioni:

Il battito cardiaco fetale generalmente si riesce a visualizzare precocemente; prima ancora di visualizzare l'embrione si percepisce una pulsazione netta in prossimità del sacco vitellino secondario (piccola formazione circolare che probabilmente serve a produrre in epoca precoce gli elementi corpuscolati del sangue fetale). Quando si è sicuri di avere visualizzato l'embrione deve per forza vedersi il battito se la gravidanza è normale. Normalmente con eco TV ed integrazione color doppler, non esistono dubbi o problemi di visualizzazione, a meno che non sussistano condizioni locali estremamenti sfavorevoli (es: intenso meteorismo etc). La visualizzazione del battito, come già detto antecedente alla epoca di visualizzazione dell'embrione, si verifica in epoca variabile, in genere alla 6 settimana a volte anche prima. Con sonda endovaginale la visualizzazione anticipa di circa una settimana.

L' incremento della BETA Hcg è buono e questo deporrebbe in senso positivo.

Le perdite non sono significative, mentre gli altri segni depongono per una stimolazione ormonale presente (infatti la beta hCG è ben rappresentata).

Concludendo: Vorrei veramente sperare che l'operatore abbia interpretato il sacco vitellino secondario o echi parassiti come embrione. In questo caso è possibile che la gravidanza sia in normale evoluzione. Viceversa se veramente è stato visualizzato con sicurezza l'embrione, l'assenza del battito depone per aborto interno anche se la beta hCG incrementa regolarmente ( in realtà in caso di aborto la beta hCG si incrementa di poco ... tranne che in casi particolari). Scusate se sono stato un po' brusco nella esposizione, ma vi ho realmente espresso il mio parere in base ai dati fornitomi. In realtà spero che domani sarà visualizzabile il battito ... non è poi del tutto raro che artefatti simulino l'embrione.

Ho fatto una IUI e sono rimasta in cinta. Il problema e' sorto alla prima ecografia il 10 febbraio perche' il ginecologo mi ha detto che la camera gestazionale era in posizione corretta ma che era troppo piccola (13 mm). Ho fatto una nuova ecografia dopo una settimana ed è risultato che la camera gestazionale era cresciuta e che si cominciava a vedere qualcosa al suo interno. Purtroppo il ginecologo ha detto che la crescita era troppo lenta e che la gravidanza al 90% era interrotta. Le misure erano stavolta di 10 x 15 contro i 7 x 13 della scorsa settimana. Mio marito ed io siamo molto in apprensione perchè alcune amiche, che hanno avuto esperienze analoghe, ci hanno fatto sorgere dei dubbi e quindi vorremmo porre alcune domande:

Il fatto che l'embrione sia cresciuto, ma poco, vuol dire che è vivo ma ha un'anomalia e corre il rischio di non nascere sano? oppure vuol dire che non è più vivo? (io non ho avuto nessuna perdita di sangue nel frattempo)

Il fatto che sia comunque cresciuto ha una sua valenza o è privo di significato poichè la crescita è così scarsa?

Abbiamo qualche speranza che in queste condizioni l'embrione recuperi e ci possa essere un lieto fine?

Per una maggiore informazione le diciamo che in un'ecografia pelvica eseguita lo scorso anno è risultata la presenza di 3 miomi sottosierosi del diametro di 18 mm.

Ciò può avere avuto la sua importanza?

L'analisi della bhcg effettuata il 21.2.01 è risultata pari a 12.300.

La certezza che un embrione sia vitale si ha soltanto con la visualizzazione diretta del battito cardiaco fetale che compare spesso anche prima della visualizzazione di un embrione misurabile. La visualizzazione deve essere certa ... Finchè il battito persiste, l'embrione sarà ovviamente vitale. In questo caso nulla è perduto anche in caso di segni prognostici negativi come per esempio una scarsa crescita, un battito embrionale rallentato, uno scarso incremento della BhCG ... La possibilità che la gravidanza si normalizzi è sempre reale. Nel caso in cui però il battito non fosse identificabile (con 12300 unità di gonadotropina dovrebbe essere ben visibile in condizioni normali sia con eco sovrapubica che con eco transvaginale) pur avendo una camera ben rappresentata ed in presenza di uno scarso incremento volumetrico della camera stessa, la possibilità che qualche cosa sia andata per il verso sbagliato purtroppo è reale. Non credo che i miomi sottosierosi abbiano responsabilità in merito ...

Ho 23 anni ed ho sempre sofferto di dolori mestruali più o meno forti, ma quest'autunno per alcuni cicli di seguito sono stata così male da vomitare ripetutamente. Perciò il mio medico mi ha prescritto un'ecografia pelvica. Questo è il commento del radiografista (lo trascrivo esattamente): Utero-normoversoflesso, dimensioni nella norma, ecostruttura omogenea priva di lesioni focali. Anessi-dx. prolassato, attaccato al corpo uterino, diam.-3cm., con alcune microcisti antrali. sin.-regolare. Il mio medico mi ha quindi fatto fare delle analisi del sangue e delle urine per vedere se posso prendere la pillola. Il problema è che i valori sono tutti nella norma tranne l' APTT che è a 36 secondi e dovrò ripetere questa singola analisi per accertare che non sia stata una cosa temporanea (o un errore dell'ospedale). Dopo tutta questa premessa,

vorrei sapere da lei.............

Cercherò di rispondere in maniera completa alle Sue domande. Prima di tutto vorrrei dire -almeno da quanto letto a riguardo della risposta eco, che non si intravede alcun reperto patologico. Le ovaie per essere definite ecograficamente micropolicistiche devono avere un aumento della componente stromale (la parte interna delle ovaie di tipo connettivale), dimensioni aumentate ( la maggior parte delle donne in età fertile presenta un diametro maggiore di 31-32 mm; un diametro longitudinale maggiore di 36 mm di solito si può considerare patologico a meno che non venga compensato in senso inverso dagli altri diametri), molti microfollicoli (tenga presente però che ogni donna normale presenta nel suo ovaio un certo numero di microfollicoli). Premesso questo cercherò di rispondere alle Sue domande:
-Se non potessi veramente prendere la pillola, come si eliminano le cisti? chirurgicamente?
R: Assolutamente no! Non c'è assolutamente nulla da asportare chirurgicamente. Le cisti da trattare chirurgicamente sono cisti assolutamente diverse. Ogni donna può avere alcune cisti disfunzionali durante il ciclo; alcune diventano anche molto grandi, ma poi scompaiono dopo il ciclo (parlo ovviamente delle cisti disfunzionali).
-L'insorgere di queste cisti è praticamente contemporaneo al mio primo rapporto sessuale completo. I primi rapporti sono stati molto dolorosi (in special modo la prima volta),ma penso sia normale...il fatto è che spesso sono dolorosi anche ora (oramai sono passati quasi 8 mesi..)...può essere dovuto alle cisti?
R:No! perlomeno non il tipo di "cisti" segnalato nella ecografia che Lei ha riportato.
-Ogni tanto mi accorgo di avere sull'apertura vaginale un liquido bianco (latteo sia per colore sia per consistenza) assolutamente inodore...può dipendere dalle cisti?
R: No! Potrebbe essere una sua caratteristica fisiologica o potrebbe indicare un ectropion (la cosidetta "piaghetta ma non si preoccupi non è nulla di grave...) o anche un infezione. Sarebbe opportuno eseguire una colposcopia.
-Il mio medico mi ha detto che ho le cisti all'ovaio sinistro e che ho l'ovaio destro spostato (non ricordo se in basso o in alto)..potrebbe "tradurre" il commento che le ho trascritto?!
R: le ovaie sono organi mobili e possono spostarsi. Ritrovare un ovaio vicino all'utero non significa generalmente nulla. Solo in casi particolari può rappresentare l'esito di aderenze, ma questo è un altro problema (l'ecografia transvaginale è ad ogni modo quasi sempre in grado di valutare la mobilità di un ovaio e quindi di escludere aderenze a meno che non siano puntiformi).
-Per prendere la pillola sono sufficienti le predette analisi (sangue e urine) o no?
R: In genere si eseguono esami di sangue di routine con particolare riferimento all'assetto coagulativo ( es. PT, PTT, antitrombina III, preteine C ed S etc). Non sarebbe male volendo essere perfezionisti eseguire anche una valutazione ormonale completa. Optional, l'eco al seno, il tampone vaginale, la colposcopia il PAP test.
-Non ho mai fatto una visita ginecologica (ap arte qualche settimana fa perchè avevo un'irritazione,ma non è stata una vera e propria visita) : è vero che bisognerebbe farla dopo circa 1 anno da quando s'inizia ad avere rapporti sessuali anche se non si ha alcun problema?
R: Ogni anno sarebbe opportuno eseguire: eco sovrapubica o meglio transvaginale, colposcopia, pap test e tampone vaginale con la consulenza del ginecologo che dovrebbe esprimere il suo giudizio alla luce di tali indagini.
Effettuare una valutazione ginecologica utilizzando solo una palpazione bimanuale e una osservazione del collo dell'utero -dopo avere inserito lo speculum- senza l'ausilio del colposcopio, non ha a mio parere, molto senso (a meno che non sia possibile eseguire i suddetti esami).

Alla 7° settimana ho fatto l'ecografia: l'embrione misura 5.3 mm e la camera 12mm (alla 6' settimana rispettivamente erano 1.6 mm e 6.1 mm). Il ginecologo mi rimanda alla prossima settimana, senza darmi né speranze né il contrario.

per un certo periodo esistono misure standard precise dell'embrione o, come nelle analisi, ci sono due parametri di riferimento, minimo e massimo?

e quelle del mio embrione cosa lasciano supporre?

Esistono sicuramente delle tabelle di riferimento nelle prime settimane di gravidanza che permettono di stabilire l'epoca gestazionale misurando la lunghezza vertice-sacro (CRL) dell'embrione ed il volume della camera ovulare. Prima però occorrerà fare una precisazione importante: nella valutazione globale si dovrà tenere conto sia della epoca gestazionale anamnestica che di quella ecografica. La prima viene semplicemente calcolata contando i giorni -e convertendoli in settimane- che intercorrono dal primo giorno della ultima mestruazione; in questa caso si presume una ovulazione sempre al quattordicesimo giorno, cosa che in realtà si verifica raramente. Ne consegue che spesso, anche in assenza di patologie, l'embrione potrà essere un po' più piccolo o un po' più grande in base alla epoca reale del concepimento e dell'annidamento condizionati dalla reale temporalità della ovulazione. Per epoca ecografica invece si intende l'epoca di gravidanza calcolata in base alle reali dimensioni dell'embrione o della camera. Ovviamente idealmente le due epoche anamnestica ed ecografica dovrebbero coincidere il più possibile. Discrepanze in più o in meno fino a dieci giorni in alcuni casi però -per le ragioni prima sottolineate- possono considerarsi normali. Direi che al di là delle dimensioni della camera e dell'embrione (che dovranno essere comunque in proporzione adeguate, anche se esistono notevoli variazioni individuali), sarà importante la presenza di un battito regolare (pulsazioni rallentate per esempio di ottanta battiti al minuto o meno -V.N.=120 -130 battiti al minuto circa-) possono indicare sofferenza dell'embrione. Nel Suo caso specifico, anche se alla 7 settimana l'embrione dovrebbe presentare un CRL minimo di circa 8 mm, essendosi verificato un buon incremento dei parametri, in presenza di un normale battito e di una camera ovulare con normale impianto e forma ed in assenza di ematomi intrauterini, si potrà anche essere ottimisti nel senso che le dimensioni leggermente ridotte dell'embrione potrebbero dipendere da un ritardo nel concepimento (sempre possibile ma maggiormente ipotizzabile in caso di irregolarità mestruali). Consideri poi che spesso misurazioni effettuate da vari operatori ed apparecchiature, non sempre risultano pienamente sovrapponibili.

Ad una mia amica tramite ecografia gli è stato riscontrato la presenza di cisti alle ovaie (di cui una di 17 mm di diametro). Da molto tempo notava perdite di sangue non nel periodo del ciclo, ecco perchè dell'ecografia. Le perdite di sangue non sono molte ma tanto da far scattare una preoccupazione.

di cosa si tratta?

come và risolto?

Lei ha 30 anni, nubile, e il ciclo è sempre stato regolare; ma ultimamente mi fà notare che accusa un senso di pesantezza e leggero fastidio proprio nel basso ventre.

Per potere correttamente interpretare l'anatomia ovarica, si dovrà considerare che normalmente le ovaie hanno un certo numero di follicoli visibili (si possono immaginare i follicoli stessi come palloncini ripieni di liquido). All'inizio del ciclo solitamente ed in condizioni normali, il diametro dei follicoli in media è di circa sette mm. In caso di normalità uno di questi follicoli crescerà fino a raggiungere dimensioni di circa due cm, per poi "scoppiare" liberando l'ovulo contenuto nel suo interno. Tutto questo rappresenta, seppure in forma semplificata, il fenomeno della ovulazione. Ne consegue che le ovaie avranno aspetto diverso in base alla fase del ciclo stessa. Un follicolo (spesso identificato erroneamente come "cisti" nel linguaggio comune -si ricorda però che per parlare di cisti il reperto dovrà misurare almeno tre cm-) di 17mm o oltre a metà del ciclo potrà essere considerato normale. Nel caso in cui in un soggetto adulto le ovaie presentassero dimensioni lievemente aumentate (ricordo che le ovaie normali di donna adulta misurano in longitudinale circa 33mm ed in anteroposteriore circa 18mm) con aumento della densità dello stroma e presenza di numerose immagini simil follicolari indipendentemente dalla fase del ciclo, si potrà ipotizzare una disfunzione ormonale caratterizzata a volte (anche uno solo dei segni elencati), da irregolarità mestruali di qualsiasi tipo, aumento di peso, comparsa di acne, aumento della peluria). Nel caso della Sua amica, in assenza di patologie uterine (fibromi, polipi endometriali in genere ben evidenziabili dalla ecografia), mi orienterei, in assenza di alterazioni generiche della coagulazione, verso una disfunzione ormonale: consiglierei pertanto una completa valutazione ormonale integrata anche da un check-up generale. Attenzione alla carenza di ferro conseguente a perdite ematiche vaginali; controlli quindi spesso la sideremia e la ferritinemia. In base ai risultati delle analisi sarà possibile poi effettuare un eventuale trattamento.

Mi è stata diagnosticata una cisti ovarica a spugna di 3 cm. all'ovaio sinistro. Nel referto appare fra parentesi la parola endometriosi. Mi sono informata sui sintomi che l'endometriosi provoca e a parte una dismenorrea non presente tutti i mesi e che comunque è comparsa con l'arrivo delle mestruazioni 20 anni fa (ho 37 anni) non mi riconosco nessuno degli altri sintomi.

Una unica osservazione di una cisti a spugna non è sufficiente per porre diagnosi di cisti endometriosica se l'ecografia è effettuata nella seconda metà del ciclo, periodo in cui immagini simili possono essere causate dal corpo luteo (la struttura che si forma dopo lo scoppio di un follicolo). Tranne che in casi particolari, un corpo luteo è ben riconoscibile anche utilizzando il color doppler e non si ritrova più nei primi giorni delle mestruazioni o subito dopo. In caso di persistenza del reperto (anche se con variazioni morfologiche) in altre fasi del ciclo, l'ipotesi di endometriosi sarà possibile anche in assenza di sintomatologia tipica. Le consiglio di ripetere l'ecografia anche subito dopo le mestruazioni ed in altre epoche del ciclo e di effettuare il dosaggio - tramite prelievo di sangue- del Ca 125- che in alcuni casi aumenta in presenza di endometriosi (un valore normale però non la esclude).

Ho una cisti all'ovaio dx di tipologia benigna di dimensioni 8 cm.

è indispensabile un intervento?

Otto cm cominciano ad essere tanti; ad ogni modo non è da escludere che si verifichi una remissione spontanea. Se come Lei specifica, i caratteri ecografici, (ancor meglio se identificati con eco transvaginale) depongono per cisti semplice e quindi benigna, potrebbe essere utile tentare, in assenza di controindicazioni, un trattamento con pillola, eseguendo uno stretto follow-up ecografico. In caso di persistenza del reperto oltre un tempo ragionevole (es. tre mesi) andrebbe valutata la possibilità di un eventuale trattamento chirurgico, magari laparoscopico.

Nell' ultima ecografia fatta hanno riscontrato un aumento dell'ovaio destro con al suo interno una formazione anecogena di 36 x 25 mm, l'ovaio destro è di 40 x 30mm e quello sinistro di 24 x 14 mm,

cosa vuol dire sostanza anecogena oltre che appare scura nell'ecografia? (due mesi fa non c'era).

Di solito, le strutture anecogene contengono liquido. Se vuole può consultare le precedenti FAQ in alcune delle quali si accenna al significato delle formazioni liquide nelle ovaie. Nel Suo caso in particolare Le consiglio di ripetere l'ecografia subito dopo il ciclo. Nel caso il reperto fosse ancora presente, mi tenga informato.

Alla seconda settimana di gravidanza (ma non lo sapevo), sono stata sottoposta a rx dentale (n. 3 lastrine). Purtroppo avevo indosso solo il collare e non il grembiule. Ora, dopo aver saputo della gravidanza (sono alla V settimana), sono angosciata ed ho paura che il feto possa aver subito dei danni.

può fornirmi spiegazioni oppure indirizzarmi in tal senso ?

I primi giorni dal concepimento rappresentano un periodo estremamente delicato in quanto le cellule embrionali si replicano molto velocemente e risultano molto sensibili ad eventuali agenti esterni nocivi come per esempio i Raggi X.E' difficile stabilire se al momento della esposizione, lo spermatozoo e l'ovulo si fossero già "incontrati" a causa delle variazioni individuali che ogni donna presenta riguardo l'epoca reale della ovulazione soprattutto quando non è stato effettuato un monitoraggio della ovulazione stessa mediante il quale è possibile stabilire la data precisa dello scoppio del follicolo. Nela caso in cui l'esposizione si fosse verificata già in fase embrionale, il rischio di anomalie esiste, anche se considerando il tipo di radiografia eseguita non dovrebbe essere molto alto. Nessuno le potrà purtroppo mai garantire al cento per cento che l'esposizione non abbia causato danni....anche se credo che tale evenienza sia comunque poco probabile.

Io e una mia amica abbiamo dei dubbi su un'ecografia che lei ha fatto. Lei si trova alla settima settimana e la settimana scorsa aveva avuto delle perdite di sangue. Corsa in ospedale le hanno fatto un'ecografia riscontrandole: un ematoma situato vicino alla camera embrionale. Non si sentiva ancora il battito cosi' per un ulteriore controllo su entrambe le cose le hanno detto di ripresentarsi dopo una settimana per un'altra ecografia. Le avevano detto che nel frattempo avrebbe potuto avere altre perdite o dolori , mentre non ha avuto niente, ma e' stata benissimo (anche moralmente). Ieri siamo andate a rifare l'ecografia e le hanno detto che l'ematoma non c'e' piu' e che invece c'e' un'altro bambino: praticamente due gemelli in due ovuli. Il dottore ha sentito il battito del primo, ma non del secondo, anche se ha detto che fra 10 giorni controllera' di nuovo. Ma pensa che per il secondo non ci siano molte possibilita'.

è possibile che alla prima ecografia abbiano scambiato il gemello per un'ematoma?

oppure quell'ematoma era dovuto al fatto che il gemello era morto?

se invece erano due cose separate quante possibilita' ci sono che il gemello stia bene e che fra 10 giorni la mia amica possa sentire anche il suo battito?

potrebbe essere che il gemello si e' soltanto sviluppato un po' dopo e che quindi il cuore ancora non si sente per questo?

Una certa discrepanza temporale nella comparsa degli embrioni in caso di gemelli anche biovulari, è cosa possibile nel senso che uno dei due embrioni o una delle due camere potrà essere visibile con un certo anticipo rispetto all'altra. Purtroppo tutte le ipotesi che lei ha prospettato potrebbero essere possibili. L'orientamento finale dipende dalla esperienza dell'ecografista, dalla apparecchiatura utilizzata, dal tipo di esame (transvaginale o sovrapubico) effettuato ed anche dalla struttura della paziente. Un bravo ecografista con un buo apparecchio di solito riesce a discriminare fra ematoma o camera ovulare soprattuto utilizzando la metodica transvaginale. Nella pratica però, a volte potrebbe essere impossibile differnziare matematicametne le due condizioni. Credo sia ragionevole aspettare qualche giorno per verificare la eventuale comparsa del secondo embrione. Utile dosaggio ogni tre giorni della beta hCG plasmatica per verificare idoneo incremento dei valori.

Soffro di dismenorrea e mi è stata prescritta un'ecografia pelvica.

L'ecografia transvaginale si può fare anche in donne vergini?

Generalmente si preferisce non eseguire l'ecografia transvaginale in pazienti vergini. In casi particolari (imene elastico e con idonea morfologia), l'inserimento della sonda potra' essere possibile, anche se spesso tale manovra' sara' avvertita con disagio dalla paziente. Un alternativa puo' essere rappresentata dalla ecografia transrettale che permette una buona valutazione del collo uterino, vagina , utero e a volte anche delle ovaie (in base alla loro posizione). La mobilita' della sonda pero' per via transrettale e' minore rispetto a quella ottenuta dalla via transvaginale, e quindi non sempre saranno visibili le ovaie. Il risultato finale pero' dipende dalla sonda utilizzata (esistono vari tipi di sonde che indirizzano il fascio ultrasonico in maniera differente: per uso ginecologico funzionanano abbastanza bene le settoriali). Ricordo inoltre che l'eco transrettale puo' risultare lievemente fastidiosa ed e' di solito meno tollerata della eco transvaginale che normalmente, quando eseguibile, non provoca nessun disagio fisico.

Sto cercando informazioni su una complicanza della gravidanza detta blighted ovum o camera vuota, e non riesco a recuperarle. Come possono variare i valori di betaHCG durante la malattia. Qual'è il decorso naturale, e quali le complicazioni? Come distinguerlo da una mole idatiforme e se le due patologie possono embricarsi?

L'uovo chiaro anche chiamato uovo cieco, e' caratterizzato dalla presenza della camera ovulare ma dalla assenza dell'embrione e del sacco vitellino secondario ambedue strutture ben visibili precocemente con la ecografia (dalla quinta alla settima settimana a seconda dell'apparecchiatura usata). Spesso il trofoblasto presenta alterazioni cromosomiche. La BhCG puo' anche incrementarsi regolarmente o avere incrementi giornalieri minori. La coesistenza di una eventuale mola o di una esuberanza del trofoblasto puo' essere sospettata da valori abnormemente alti della BhCG e da un aspetto ecografico e color doppler a volte cartteristico. Se non identificata, la mola puo' esitare in aborto esterno o degenerare in mola vescicolare. Sono possibili teoricamente anche complicanze piu' rare, come per esempio la coagulazione intravascolare disseminata, ma tali evenienze sono possiibli anche negli aborti interni non precocemente identificati. Si tratta di una patologia relativamente frequente. Non dovrebbe avere nessun problema nel reperire informazioni a riguardo, anche su internet. Utilizzi come parola chiave "blighted ovum".

Sono una donna di 40 anni, in attesa di un bambino alla 12° settimana. Ho già un figlio maschio, perfettamente sano, che oggi ha 11 anni. La mia prima gravidanza si è interrotta al quinto mese per soffocamento del bambino (cordone ombelicale attorno al collo). Vista la mia età, il ginecologo mi ha consigliata di sottopormi al test della Traslucenza Nucale (NT), che ho eseguito. I risultati ottenuti sono: - Lunghezza CranioCaudale: mm 55.2 - Traslucenza Nucale : mm 1.2 - Rischio di anomalie cromosomiche fetali: a) secondo l'età materna : 1/54; b) secondo l'età materna + NT: 1/445. Sono stati indagati secondo standard i seguenti distretti fetali: estremo cefalico, parete addominale, sito cardiaco, arti superiori ed inferiori, estremità, vescica. L'esame non ha evidenziato anomalie ecograficamente rilevabili. Entro la prossima settimana devo decidere se sottopormi ad amniocentesi o no.

Lei che cosa mi consiglia, ho saputo che tale esame ha un rischio di abortività prossimo a 1/150.

Esistono numerosi segni ecografici che possono fare intuire, in varie epoche, eventuali anomalie cromosomiche (come specificato nell'archivio di ecografia nel sito di sosdonna); la valutazione della traslucenza nucale è uno di questi. Una normalità ecografica se conseguente ad un esame eseguito da persona esperta, promette sicuramente una tranquillità notevole. Purtroppo però esistono anche feti con anomalie cromosomiche che non presentano alterazioni eco percepibili. Nessuno quindi Le potrà mai tassativamente non consigliare di eseguire l'amniocentesi, se non altro per una questione di cautela professionale. Sicuramente dai 40 anni in su aumenta lievemente il rischio che il feto possa avere una anomalia cromosomica (anche se l'allungamento della vita media ha reso questo limite oramai quasi obsoleto); è anche vero però che anche l'amniocentesi costituisce un piccolo rischio. Sicuramente sta a Lei decidere. E' quasi impossibile stabilire realmente l'entità dei due rischi in quanto numerose variabili son in gioco. Un mio parere personale....Se ecograficamente non si rileva nessun segno sospetto (ripeto a patto che l'esame sia stato condotto da personale in grado di eseguire una ecografia di terzo livello e con un apparecchiatura ultima generazione, magari anche utilizzando la sonda endovaginale che consente un maggiore dettaglio), le probabilità di una anomalia cromosomica sono veramente basse...forse anche inferiori al rischio -pur minimo- che comporta l'amniocentesi. L'ultima parola pero' spetta a Lei.


Cosa vuole dire riguardo alle misure ecografiche: bpd=26.9mm - hC=101mm - F=14 - Rispettivamente diametro biparietale (distanza presa quasi al livello delle orecchie), circonferenza della testa e lunghezza del femore. Secondo il vostro schema sono alla 13 settimana e 6 giorni. All'ultimo controllo ecografico presso il mio ginecologo (20/01/01) il feto risultava essere complessivamente lungo 5 mm (non ricordo bene i decimali).

Secondo il vostro schema il bambino cresce bene?

Durante l'esame ecografico l'apparecchio ecografico calcola automaticamente l'epoca gestazionale sia in base alla data della ultima mestruazione che in base alle misure del feto (in alternativa esistono anche delle tabelle). Di solito l'ecografista informa sempre i genitori se le dimensioni del bambino sono regolari per l'epoca. Si può anche eseguire un calcolo manuale utilizzando tabelle, ma come accennavo è indispensabile conoscere la data della ultima mestruazione. Ad ogni modo i dati inviati non sono corretti in quanto è impossibile che un feto alla 12 settimana misuri 5mm.

Negli ultimi tre mesi mi e' capitato di avere perdite al di fuori del ciclo, in corrispondenza dell'ovulazione. Si tratta di perdite di sangue molto lievi, solitamente scure, simili a quelle che precedono il ciclo mestruale. Durano uno o due giorni accompagnate da leggeri fastidi. Non sono andata da un ginecologo (sarebbe la prima volta dal momento che sono abbastanza giovane).

E' necessaria una visita specialistica?

In che cosa consisterebbe?

Il mio medico mi ha parlato di un'eventuale ecografia.

Quali possono essere le cause dello "spotting"?

Nel suo caso una ecografia è sicuramente indicata in quanto permete di escludere eventuali patologie in grado di poter causare uno spotting. Alcune pazienti nel periodo periovulatorio presentano una fisiologica piccola perdita di sangue. Altre volte una piccola perdita può essere causata da alterazioni ormonali (sarebbe quidi anche opportuno eseguire una valutazione ormonale completa). Inoltre occorrerebbe identificare in maniera precisa l'epoca dello spotting correlandola alla fase del ciclo e questo può essere fatto con il monitoraggio del follicolo. Ad ogni modo in soggetti sani senza altre manifestazioni cliniche e con ecografia normale, spesso si tratta di un fenomeno fisiologico. L'ecografia in pratica sostituisce la parte palpatoria della visita valutando utero e ovaie. Sarebbe opportuno studiare però anche la cervice, utilizzando lo speculum, ancor meglio tramite colposcopia, anche se patologie del collo uterino raramente sanguinano solo in fase periovulatoria.

In seguito ad una ecografia transvaginale mi è stata diagnosticata la presenza di una ciste all'ovaio sinistro di diametro 7 cm (ovaio 2,8 cm diametro). Tale ciste pare sierosa (scura al rilievo ecografico), e bilobata ovvero con un setto intermedio. Il ginecologo mi ha consigliato di intervenire asportandola sotto controllo ecografico quindi senza intervento, e se la cosa non andasse a buon fine allora con l'intervento di celioscopia.

Vorrei chiarirmi bene in che cosa consistono i due interventi e quale esito possono avere.

Ho 32 anni e ho sempre patito di fortissimi dolori mestruali da circa 10 anni.... cercando di tamponare la situazione con l'uso di Buscopan supposte (ho avuto un'ulcera duodenale), e Magnesio in bustine + gocce per la pressione. Inoltre poichè con mio marito desidereremmo moltissimo avere dei bambini le chiedo

Questi interventi potranno in futuro dare problemi per la fertilità?

Le chiedo inoltre un ultimo chiarimento: continuo ad avere sul viso e dorso innumerevoli sfoghi tipo acne, ho rilevato un aumento della peluria sul viso che prima non riscontravo e ho avuto un enorme aumento di peso in pochi anni, 10 chili in 2 anni circa....

Questi eventi possono essere collegati al disturbo rilevato?

O anche solo alcuni di loro?

Purtroppo non mi specifica la fase del ciclo; questo é molto importante perche' a volte prima di avere le mestruazioni possono essere presenti cisti anche di notevoli dimensioni, chiamate funzionali, che di solito scompaiono dopo il ciclo. Una cosa sicuramente da consigliare e' la ripetizione dell'esame dopo le mestruazioni - se non e' gia' stato fatto. Occorre puntualizzare inoltre che nella risposta che segue daro' per scontato che il reperto segnalato sia veramente di origine ovarica. Immagini simili infatti possono trovarsi anche in caso di cisti paraovariche, in caso di cisti peritoneali e in caso di dilatazione della tuba oltre che in altre condizioni maggiormente rare. In caso di cisti ovarica con pareti lisce alla eco tv e con contenuto perfettamente liquido, vale la pena di seguirla per uno o due mesi sperando che si riassorba da sola. In caso di persistenza della cisti, si potra' tentare di far sparire la cisti assumendo la pillola, monitorando pero' le dimensioni della cisti stessa; infatti alcune cisti sono in reralta "cistoadenomi" (un tipo di cisti benigna che pero' non regredisce). Se non si ottengono risultati agendo in tale maniera, occorrera' valutare se:

1) aspirare la cisti sotto guida ecografica Tale procedimento e' relativamente semplice e in genere non si sviluppano complicazioni. Dopo l'aspirazione pero' e' molto probabile che la cisti si riformi.

2) Intervenire chirugicamente per via laparoscopica. In questo caso esiste un piccolo rischio di aderenze addominali future anche se generalmente non si verificano complicanze neanche utilizzando tale metodica.

I sintomi come acne, peluria incremento ponderale spesso sono associati a disfunzioni ormonali. Le consiglio quindi di effettuare una completa valutazione ormonale tramite un prelievo di sangue. Al momento non esistono elementi che facciano pensare che la sua fertilita' possa essere in pericolo, almeno in base ai dati fornitomi. Le posso aggiungere che il ciclo mestruale mi era iniziato il 5-01-01 e ho eseguito 2 ecografie successive una l'11-01-01 e la successiva il 30-01-01, il successivo ciclo mi è iniziato il 7-02-01. Le faccio presente inoltre che ho sentito 2 ginecologi diversi e che l'ultimo inizialmente optava per la cura ma in seguito agli ultimi esiti ed evidentemente alla mia età e al desiderio di avere bambini, ha cambiato idea e mi ha detto che era meglio intervenire. Ha precisato che essendo una ciste bilobata la cura non avrebbe dato esiti sicuri. Le preciso che non ho mai fatto uso di anticoncezionali, avendo fino ad ora seguito i metodi naturali di regolazione della fertilità.

L' intervento sotto controllo ecografico è un intervento con anestesia?

Viene svolto ambulatoriamente o con ricovero?

Crede che la presenza della ciste possa essere motivo di minore fertilità?

O se restassi incinta in questa fase sarebbe pericoloso per il bambino?

Le consiglierei di ripetere un altro controllo eco subito alla fine del prossimo ciclo. L'aspirazione sotto guida ecografica di solito si effettua sia per endovaginale che sovrapubica (a seconda dei casi), e generalmente viene eseguito in day hospital con sedazione ma in in genere non con anestesia. Nel caso in cui rimanegravida con la cisti, non dovrebbero esserci problemi per il bambino.


Oggi mia moglie alla 22settimana (21 e 2giorni) di gravidanza si è sottoposta ad ecografia morfologica. Il risultato dell'esame, a detta del medico che l'ha effettuato, risulta positivo, tutto sembra essere nella norma, fatta eccezione per due righe riportate nel risultato, che sinceramente ci hanno fatto allarmare... le riporto fedelmente:
EMISFERI CEREBRALI: simmetrici con corni posteriori dei ventricoli laterali di 8,4 mm (limiti superiori della norma), tale quadro pur non avendo significato patologico merita controlli nel tempo. III° ventricolo di ampiezza normale; plessi coriodei della norma. Normale l'aspetto morfologico
della fossa posteriore (cervelletto, cisterna magna). Può immaginare che cosa ho trovato su internet (oltra al suo sito) in merito all'argomento. E' stato un eccesso di zelo del medico che ha fatto l'ecografia o devo iniziare a preoccuparmi?
La ringrazio anticipatamente della risposta.

Anche se le misure di un dato reperto sono utili, ciò che conta é l'impatto visivo diretto in tempo reale durante l'esame. Ad ogni modo il valore normale dei trigoni cerebrali nel secondo e terzo trimestre (limite massimo), é compreso fra gli 8 e 10 mm. Tenga conto che é molto facile sovrastimare la misura e che molti feti normali presentano valori ai limiti alti.
Direi quindi, almeno da quanto posso dedurre in base a quanto da Lei scritto, che non ha motivi di preoccupazione.
Spesso in ecografia ed ancor di più in quella ostetrica, si effettuano numerosi controlli per eccesso di cautela. E' la routine.....inoltre ogni feto dovrebbe essere controllato ecograficamente una volta al mese almeno...
Un saluto